Nefropatia diabetica: perché non bisogna sottovalutarla?

Nefropatia diabetica: perché non bisogna sottovalutarla?

Editato da: Marta Buonomano il 23/03/2023

Hai mai sentito parlare di nefropatia diabetica? Ce ne parla il nostro esperto in Nefrologia a Torino, il Dott. Giuseppe Squiccimarro

Che cosa s’intende per nefropatia diabetica?

La nefropatia diabetica rappresenta una delle principali complicanze a lungo termine del diabete mellito, patologia diffusa ed in crescente aumento che nel 2016 interessava in Italia il 5.3% dell’intera popolazione, pari a 3.2 milioni di casi, ed il 16.5% dei soggetti di età maggiore di 65 anni.

Si può sviluppare sia nel diabete di tipo 1 o forma giovanile, sia nel più frequente tipo 2 o dell’adulto, manifestandosi rispettivamente in circa un terzo e nel 40‐50% dei casi.

Perché non bisogna sottovalutarla?

Costituisce oggi una delle cause più frequenti di insufficienza renale terminale ed al contempo l’aspetto forse più gravoso del diabete sia sotto l’aspetto economico che in termini di qualità ed aspettativa di vita; la maggiore mortalità dei diabetici rispetto alla popolazione generale è infatti in larga misura circoscritta ai soggetti con danno renale.

dottore che tiene in mano un modello anatomico di un rene

Quali sono le possibili cause della nefropatia diabetica?

Le cause sono in primo luogo identificabili nell’iperglicemia, cui si associano come fattori concausali l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia e l’obesità.

Come si manifesta?

Le manifestazioni cliniche consistono essenzialmente nella proteinuria, cioè in una perdita di proteine con le urine, e nella compromissione della funzionalità renale, non necessariamente associate tra loro. La proteinuria, un tempo ritenuta marker precoce della nefropatia diabetica ed elemento fondamentale per la diagnosi, non ne è infatti un elemento costante risultando stabilmente assente in una consistente percentuale di casi soprattutto nella forma dell’adulto (40‐70%), ma anche in quella giovanile (15‐58%).

Come si formula la diagnosi?

La diagnosi si basa di conseguenza essenzialmente su esami di laboratorio, che una volta accertato il diabete vanno eseguiti al più presto possibile e poi ricontrollati periodicamente, rivolgendosi ad uno specialista anche prima della comparsa di sintomi. Si tratta di esami non invasivi e di facile esecuzione: il dosaggio della creatinina nel sangue, sulla cui base verrà valutata la funzionalità renale, e la ricerca della proteinuria, preferibilmente mediante la determinazione del rapporto albuminuria/creatininuria (ACR) o in alternativa con il dosaggio della microalbuminuria, metodiche più sensibili rispetto al tradizionale esame delle urine e che quindi consentono una diagnosi più precoce.

È possibile curare la nefropatia diabetica?

La terapia della nefropatia diabetica, che in larga misura corrisponde alla sua prevenzione, prevede un adeguato controllo in primo luogo della glicemia, e congiuntamente dell’eccesso di peso, della dislipemia, e soprattutto della pressione arteriosa. A quest’ultimo riguardo sono in particolare indicati farmaci come gli ACE‐inibitori ed i bloccanti dei recettori per l’angiotensina, per la loro comprovata efficacia nel ridurre la proteinuria e rallentare la progressione del danno renale. A queste misure più specifiche vanno associate, quando la situazione lo richiede, quelle per il controllo dell’insufficienza renale, e nelle fasi più avanzate il ricorso alla dialisi e/o il trapianto, di rene o rene‐pancreas.

Nefrologia a Torino