Neoplasie a carico delle ghiandole salivari: come trattarle?

Neoplasie a carico delle ghiandole salivari: come trattarle?

Editato da: Sharon Campolongo il 19/10/2022

Le ghiandole salivari sono organi che producono la saliva e si dividono in maggiori e minori: le prime comprendono la parotide, la ghiandola sottomandibolare e quella sottolinguale, invece le seconde si trovano nella mucosa si rivestimento delle prime. Fortunatamente, le neoplasie a carico delle ghiandole salivari sono rare. Approfondiamo questo tema con il Prof. Antonio Minni, Otorinolaringoiatra, Professore Associato presso il Dipartimento degli Organi di Senso dell’Università Sapienza di Roma

Cosa sono i tumori delle ghiandole salivari?

I tumori delle ghiandole salivari rappresentano il 3-6% dei tumori del distretto testa-collo e possono essere suddivisi in benigni e maligni.

In generale si può riscontrare che maggiore è il volume della ghiandola e minore è la probabilità che la neoformazione sia maligna; sono caratterizzati da spiccata eterogeneità visto che la recente classificazione ne riporta 11 forme benigne e 20 forme maligne.

Quante sono le tipologie di tumori delle ghiandole salivari?

Come anticipato anteriormente, esiste un’estensa varietà di tumori delle ghiandole salivari.donna che si tocca la gola

Tra le neoplasie benigne, si trovano:

  • Adenoma pleomorfo (o tumore “misto”, il più comune)
  • Tumore di Warthin
  • Oncocitoma
  • Adenoma monomorfo

Mentre, fra i tumori maligni, vengono inclusi:

  • Carcinoma mucoepidermoide (il più comune)
  • Carcinoma adenoidocistico
  • Carcinoma mioepiteliale
  • Adenocarcinomi

Come riconoscere un tumore benigno da uno maligno?

È facile riconoscere se un tumore è benigno oppure maligno, poiché hanno caratteristiche molto differenti.

Infatti, generalmente, le caratteristiche cliniche sospette di malignità sono:

  • La consistenza duro-fibrosa, a volte lignea della neoformazione;
  • L’aderenza alla cute;
  • La presenza di una paralisi periferica completa del nervo facciale con impossibilità a chiudere la palpebra e con un’asimmetria della rima buccale.

Tuttavia, la definizione diagnostica e l’eventuale stadiazione deve essere affidata all’esame citologico (estremamente operatore-dipendente) tramite ago aspirato ed alla RMN con mezzo di contrasto.

Qual è il trattamento utilizzato in caso di neoplasia delle ghiandole salivari?

Il trattamento per le forme benigne (tra queste ricordiamo come più frequenti nella ghiandola parotide l’adenoma pleomorfo ed il tumore di Warthin) è chirurgico con la scelta tra Parotidectomia Superficiale (parziale o completa) o Parotidectomia Totale sempre con rigorosa conservazione dell’integrità anatomica e fisiologica del nervo facciale (“Parotidectomia Conservativa”).

Invece, le forme maligne possono avvalersi del trattamento chirurgico che può prevedere in alcuni casi il sacrificio del nervo facciale e comprendere anche lo svuotamento dei primi 3 gruppi dei linfonodi laterocervicali con associato l’eventuale trattamento radioterapico.

La prognosi a distanza è molto influenzata dalle caratteristiche istologiche della neoplasia e dalla sua stadiazione.

Otorinolaringoiatria a Roma