Neurolisi e Neuromodulazione: differenze e utilizzo

Neurolisi e Neuromodulazione: differenze e utilizzo

Editato da: Sharon Campolongo il 14/04/2023

Esistono nuove tecniche che possono trattare i dolori causati da patologie degenerative o da sovraccarico che non rispondono più alle terapie farmacologiche, ossia la Neurolisi e la Neuromodulazione. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Casimiro Simonetti, specialista in Radiologia a Roma

Qual è la differenza tra Neurolisi e Neuromodulazione?

La procedura di Neurolisi consiste nella lesione selettiva di un nervo periferico sensitivo, mentre la Neuromodulazione modifica la recettività del nervo sensitivo.

Nel primo caso si ottiene una denervazione, ossia si cancella la sensibilità del nervo periferico, mentre nel secondo caso si sposta (modulazione) la sensibilità del nervo. Sia la Neurolisi che la Neuromodulazione sono reversibili, in quanto si determinano dei fenomeni di ricombinazione delle fibre nervose periferiche.

Ovviamente, nel primo caso l'effetto è molto più drastico e protratto nel tempo, mentre nel caso della Neuromodulazione la variazione della "sensibilità" del nervo periferico ha una durata maggiormente contenuta, intorno ai 6 mesi circa.

Perché vengono utilizzati?

Neurolisi e Neuromodulazione si utilizzano nei casi in cui un’articolazione (in particolare le articolazioni interapofisarie, ossia quelle che uniscono i corpi vertebrali) sia sede di sintomatologia dolorosa che non risponde ai comuni trattamenti farmacologici o che risponde per un tempo eccessivamente limitato alle procedure di viscosupplementazione articolare.

Questo si verifica tanto nelle patologie degenerative come l’artrosi, quanto nelle cosiddette patologie da sovraccarico come lo stress articolare, il quale si verifica di frequente negli sportivi o in chi svolge attività gravose.

donna con artrosi

Come avviene la procedura di ogni tecnica?

Sotto guida di una Fluoroscopia o TC si raggiungono i punti di decorso del nervo periferico coinvolto mediante aghi-cannula di piccolo calibro, attraverso questi ultimi vengono inseriti degli elettrodi collegati alla apparecchiatura (Generatore di Radiofrequenza).

Prima di procedere si inviano impulsi sensitivi e motori, che consentono di confermare la corretta posizione "sul bersaglio" degli elettrodi. Effettuata tale verifica si somministra Radiofrequenza, rispettivamente continua e ad alta temperatura nella Neurolisi, mentre pulsata ed a bassa temperatura nella Neuromodulazione.

Quali sono i risultati dell’utilizzo di tali tecniche?

Le procedure di Neurolisi e Neuromodulazione ottengono la remissione completa o parziale della sintomatologia dolorosa. Questo consente tra l'altro al paziente di intraprendere con successo la successiva terapia fisica (riabilitazione fisioterapeutica), e, nel caso degli sportivi, riduce grandemente il deficit di prestazioni causate dal dolore.

Inoltre, trova un’importante applicazione nelle sindromi dolorose secondarie ad approcci chirurgici cruenti (stabilizzazioni vertebrali, impianti protesici). I rischi come la lesione permanente o il coinvolgimento lesionale di un ramo nervoso motorio, sono scongiurati dalla effettuazione della preliminare valutazione della correttezza del bersaglio sia mediante le immagini che con l'effettuazione dei test sensitivi e motori sopra descritta.

Le procedure di Neurolisi e Neuromodulazione inoltre possono essere ripetute nei casi in cui si assista alla ricomparsa della sintomatologia.

Radiologia a Roma