Oltre alla pandemia esiste un’epidemia silente, molto pericolosa, che molto spesso viene sottovalutata, ossia l’obesità. Si tratta di una condizione patologica complessa che influisce non solo a livello di salute, ma anche a livello di spesa pubblica. Infatti, in Italia il 10/11% della popolazione è obesa e la spesa sanitaria riguarda il 10% del PIL. Secondo alcuni studi, tra qualche decennio l’obesità supererà il fumo tra i maggiori fattori di rischio per il tumore. Approfondiamo questo tema con il Dott. Mattia Pizzi, specialista in Chirurgia Generale
Che cos’è l’obesità?
Si tratta di un accumulo eccessivo di grasso corporeo che può portare all’insorgenza di varie patologie come:
- Malattie cardiovascolari
- Diabete di tipo 2
- Neoplasie
Inoltre, l’obesità riduce la qualità della vita, rendendo difficili le attività quotidiane più semplici.
Da che cos’è provocata l’obesità?
Le cause sono molteplici così come le buone pratiche da seguire per prevenirla.
La prevenzione può, quindi, cominciare già al momento del concepimento, poiché una madre obesa metterà al mondo un figlio più a rischio di obesità rispetto a una madre normopeso.
Altro elemento fondamentale è la dieta che può essere il primo strumento di prevenzione ma, allo stesso tempo, la prima causa di diabete se non si segue un’alimentazione corretta e variata. Altro fattore consiste nel tempo di consumo di un pasto: spesso si mangia troppo in fretta e ciò provoca un maggior rischio di dislipidemie. Infatti, sarebbe buona norma rimanere a tavola almeno 20 minuiti, dato che se si impiega più tempo per mangiare, si riduce l’insulino-resistenza.
La seconda causa dell’obesità è rappresentata dalla sedentarietà, accentuata dalla pandemia di Covid-19.
Cosa fare in caso di obesità pediatrica ed infantile?
Negli ultimi quarant’anni l’obesità pediatrica ed infantile è aumentata di 8 volte a livello mondiale e la situazione in Italia non è delle migliori, dato che un bambino o adolescente su quattro è obeso oppure in sovrappeso.
Pertanto, per trattarla, essendo una condizione complessa e multifattoriale, è necessaria una terapia integrata che consiste nella combinazione di una corretta dieta e una regolare attività fisica, ricorrendo a trattamenti farmacologici e approcci chirurgici quando ce n’è davvero bisogno.
Quando si è obesi normopeso?
È possibile essere obesi e normopeso, poiché vi è la compresenza di un Indice di Massa Corporea (BMI) normopeso con un eccesso di grasso corporeo che caratterizza l’obesità.
Quando ricorrere alla chirurgia bariatrica?
Quando un paziente adulto soffre di obesità patologica, è possibile ricorrere alla chirurgia bariatrica.
In questo caso, è necessario che ci sia un eccesso di peso pari a 45kg rispetto al peso ideale o si abbia un BMI uguale o maggiore di 40. Tuttavia, è possibile ricorrere alla chirurgia bariatrica anche con BMI>35 in presenza di alcune comorbidità.
L’approccio chirurgico è considerato l’extrema ratio, perché si ricorre ad esso solo dopo essersi sottoposti a varie terapie dietetiche e nutrizionali con o senza medicinali, ottenendo risultati insoddisfacenti e di breve durata.
Grazie alla chirurgia bariatrica il paziente riesce a mantenere a lungo un notevole calo di peso, migliorando la propria qualità di vita.
Tale calo ponderale può raggiungere il 70/80% dei chili in eccesso. Tuttavia, il calo può variare in base a:
- Età
- Statura
- Genere
- Storia clinica personale
- BMI di partenza
Esistono varie tecniche utilizzate nella chirurgia bariatrica ed ognuna ha la sua efficacia:
- Interventi restrittivi: limitano la capacità gastrica ed includono il Bendaggio Gastrico Regolabile, la Gastrectomia Verticale Parziale (Sleeve gastrectomy) ed il Palloncino Endogastrico;
- Interventi malassorbitivi: riducono le dimensioni dello stomaco come il Mini-By-Pass Gastrico;
- Interventi misti: si tratta di procedure contestuali restrittive e malassorbitive come il By-Pass Gastrico (RYGBP).
Com’è il recupero post-intervento?
È importante essere consapevoli che sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica implica un cambiamento radicale dello stile di vita.
Quindi, è fondamentale attenersi alle direttive del proprio Chirurgo.
Infatti, dopo l’intervento è necessario alzarsi e camminare, osservando la dieta prescritta, che sarà liquida o semi-liquida durante le prime 4 settimane. Ciò permetterà un graduale recupero delle funzioni digestive.
Sgarrare in questo periodo post-operatorio potrebbe comportare l’insorgenza di complicanze gravissime.
Una volta terminata la fase post-operatoria, viene prescritta una dieta ad personam.
Perché i professionisti del settore vogliono sottolineare la gravità di questa patologia?
Gli specialisti del settore vogliono richiamare l’esigenza di considerare l’obesità una priorità sociosanitaria poiché, purtroppo, il numero di centri di eccellenza per l’obesità sono insufficienti per la gravità della patologia e la chirurgia bariatrica risulta l’unico trattamento rimborsato.
Sarebbe necessario un riconoscimento governativo, clinico, sociale e sanitario dell'obesità come malattia cronica, affinché venga creata una rete nazionale di cura di tale patologia.