L'infertilità di coppia è un problema che coinvolge molte coppie in Italia e nel mondo (circa il 15% di quelle in età fertile). Sebbene esistano diverse cause che possono portare a difficoltà nel concepire, uno degli aspetti fondamentali che influisce sulla fertilità è l'orologio biologico. L'età gioca un ruolo cruciale sia per la donna che per l'uomo, ma in modo diverso. In questo articolo il Dott. Manna, che da sempre assiste le coppie con problemi di infertilità, ci spiega in che modo l'orologio biologico influisce sulla fertilità, quali sono le sfide che le coppie devono affrontare e quali le opzioni terapeutiche disponibili.
L'influenza dell'età sulla fertilità femminile
La fertilità femminile subisce un declino fisiologico con l'avanzare dell'età. Già a partire dai 30 anni, le donne iniziano a vedere una riduzione della qualità e del numero degli ovociti contenuti nelle ovaie(Riserva ovarica) che sono cruciali per il concepimento. In genere ma non sempre qualità ovocitaria e riserva ovarica vanno di pari passo. Intorno ai 35 anni, la fertilità femminile diminuisce in modo più evidente, e la probabilità di gravidanza naturale inizia a ridursi. Questo fenomeno è dovuto al fatto che le ovaie contengono un numero limitato di ovociti, che diminuiscono progressivamente nel tempo.
Inoltre, la qualità degli ovociti, ovvero la loro capacità di essere fecondati e di svilupparsi correttamente una volta diventati embrioni, peggiora con l'età. Le donne più anziane hanno anche un rischio maggiore di malformazioni cromosomiche nei loro ovociti, come la sindrome di Down, che può compromettere la possibilità di una gravidanza sana. Ciò accade perché il movimento dei cromosomi all’interno delle cellule non è più così efficiente come nelle donne più giovani
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE ----> Infertilità maschile: l'impatto dei batteri sul numero e la qualità degli spermatozoi
L'età e la fertilità maschile
L’età ha un impatto anche sulla fertilità maschile, sebbene in modo meno evidente rispetto alla fertilità femminile. Gli uomini mantengono la capacità di produrre spermatozoi anche in età avanzata, ma la qualità del seme può deteriorarsi con il passare degli anni. La concentrazione di spermatozoi, la motilità e la morfologia degli spermatozoi infatti tendono a diminuire con l'età, aumentando il rischio di infertilità. Inoltre, l'invecchiamento maschile è associato a un aumento delle anomalie cromosomiche negli spermatozoi, il che può influire sulla qualità dell’embrione che si forma e in alcuni casi sulla salute del bambino.
Il concetto di fertilità di coppia
La fertilità di coppia dipende da vari fattori, tra cui l'età di entrambi i partner. Quando una coppia si trova ad affrontare problemi di infertilità, è fondamentale che entrambi i membri siano sottoposti a una valutazione approfondita. Questo include esami ormonali, ecografie e, nei casi più complessi, la genetica. Solo con una diagnosi accurata è possibile determinare le opzioni terapeutiche più idonee.
Non dimentichiamo però che anche l’atteggiamento psicologico con cui la donna in particolare vive l’infertilità può agire in senso peggiorativo sulle sue capacità riproduttive.
Le opzioni terapeutiche per le coppie con infertilità
Quando l'infertilità è legata all'età, ci sono diverse soluzioni che possono aiutare le coppie a realizzare il loro desiderio di avere un figlio. E’ necessario anzitutto personalizzare al massimo le opzioni terapeutiche cercando di migliorare la qualità di ovociti e spermatozoi. Per le donne, le tecniche di fecondazione assistita, come la fertilizzazione in vitro (FIV) o l'inseminazione artificiale, sono spesso le opzioni più efficaci. In alcuni casi, le donne che hanno una riserva ovarica bassa o una qualità ovocitaria compromessa possono ricorrere all'uso di ovociti donati.
Per gli uomini, le terapie possono includere la chirurgia per correggere problemi come varicocele o l'uso di tecniche di fecondazione assistita come la ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi), che prevede l'iniezione diretta di uno spermatozoo nell'ovocita. Inoltre l’uso di farmaci ormonali o integratori specifici potrebbe migliorare lo spermiogramma sia per una fecondazione naturale sia per quella artificiale prima che venga eseguita. Infatti l’embriologo userà spermatozoi che sono migliorati entro certi limiti dopo la terapia andrologica. In qualsiasi caso è essenziale ricorrere a una cura personalizzata.
A quale specialista rivolgersi?
Se stai affrontando problemi di fertilità consulta il Prof. Claudio Manna, specializzato in Ginecologia e Ostetricia, nonché specialista in Fecondazione Assistita e direttore del centro Biofertility di Roma. Il nostro specialista sarà in grado di guidarti attraverso i test diagnostici e le opzioni terapeutiche più adatte alla tua situazione.
Approfondisci: come funziona la PMA passo dopo passo
Per chi desidera saperne di più sulle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), consigliamo la visione di questo video esplicativo del Prof. Claudio Manna. Vengono illustrate con semplicità e chiarezza le due fasi principali del percorso di PMA: il prelievo ovocitario e il transfer embrionario. Una guida utile per comprendere meglio cosa accade in laboratorio e quali sono i tempi e le modalità della procedura.