Ossessioni e compulsioni: un disturbo neurologico complesso

Pubblicato il: 12/05/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 12/05/2025

Le ossessioni e le compulsioni rappresentano manifestazioni psicologiche spesso associate al Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), ma non esclusivamente. Questi sintomi possono avere anche una componente base neurologica, collegata al funzionamento anomalo di alcune aree cerebrali. In questo articolo, analizziamo le possibili cause, le manifestazioni e l’importanza dell’inquadramento clinico da parte di un Neurologo grazie all’aiuto del Dott. Paolo Cappellotto.

Cosa sono le ossessioni e le compulsioni?

Le ossessioni sono una serie di pensieri, idee, immagini o impulsi ricorrenti che si impongono alla coscienza della persona, percepite come intrusive e indesiderate, e dalle quali la persona cerca di difendersi ricorrendo a rituali che finiscono per complicare la sintomatologia, spesso generando ansia o disagio, perché que pensieri, pur riconosciuti come incoercibili e irrazionali, sono frutto della propria mente.


Le compulsioni, invece, sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali o cerimoniali che la persona si sente obbligata a compiere per ridurre l’ansia o prevenire un eventi temuti. Un esempio comune è lavarsi spesso le mani per paura di contaminazione e infezioni. L’ossessivo si rapporta sadicamente con il proprio corpo e la propria mente tentando un continuo controllo su tutto ciò che lo circonda. Ciò che dovrebbe essere fonte di piacere (il corpo e la mente) diventano fonte di angoscia e ansia.

Meccanismi neurologici alla base

A livello cerebrale, il DOC è correlato a disfunzioni nei circuiti fronto-talamo-striatali, in particolare nella corteccia orbitofrontale, nei gangli della base e nel talamo. Queste aree sono coinvolte nella regolazione del comportamento e nella capacità di inibire risposte automatiche. Un'alterazione del metabolismo di alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, è frequentemente osservata in questi pazienti.

Diagnosi differenziale: quando il neurologo è coinvolto

Sebbene il DOC sia spesso trattato nell’ambito della psichiatria, ci sono casi in cui è fondamentale il contributo del neurologo per differenziarlo da altri disturbi neurologici, come la corea di Sydenham, la malattia di Huntington, la sindrome di Tourette o le encefaliti autoimmuni, che possono manifestarsi con sintomi ossessivo-compulsivi. In questi casi, il riconoscimento precoce di una base neurologica può cambiare radicalmente la strategia terapeutica.

Inoltre, le compulsioni possono essere scambiate con automatismi epilettici o comportamenti secondari a disturbi cognitivi, come nelle demenze frontotemporali.

Quali sono i sintomi di questa malattia?

  • Le ruminazioni mentali

La persona sente di essere assediata da pensieri, idee a cui rifiuta di aderirvi; le sente estranee e irrazionali unite alla follia del dubbio, (l’interrogarsi continuamente), ma si sente impotente contro queste coercizioni e prova a combatterle, fino poi a farsi dominare dall’angoscia se non riesce a sopprimerle. L’ossessivo cerca di combattere le ossessioni, mentre il delirante combatte per le proprie idee.

  • I cerimoniali

I cerimoniali sono legati ad azioni, come ripetizioni di parole, motivi musicali, pensieri blasfemi, calcoli numerici, contare, chiudere e assicurarsi di aver chiuso le serrature delle porte, lavarsi continuamente o non toccare certi oggetti: fare e non fare, fare-disfare.

Approccio terapeutico

Il trattamento di DOC con base neurologica prevede una valutazione multidisciplinare. Il trattamento farmacologico può includere inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), fluoxetina, sertralina, fluvoxamina e paroxetina, ma richiedono un lungo trattamento e una certa insorgenza di effetti collaterali transitori (disturbi gastrici, aumento di peso, insonnia), stabilizzatori dell’umore o antipsicotici atipici, a seconda del quadro clinico. Nei casi resistenti, può essere considerata la stimolazione cerebrale magnetica transcranica profonda, una tecnica neuromodulativa utilizzata in pochi centri specializzati, ancora da validare a lungo temine.


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La psicoterapia cognitivo-comportamentale (Esposizione e prevenzione della risposta, ERP) resta comunque un pilastro del trattamento, anche quando il disturbo ha una componente neurologica riconosciuta come uno dei trattamenti più efficaci, specie nelle compulsioni (il paziente impara a tollerare l’ansia senza eseguire i cerimoniali).

Una promettente area di ricerca sono le tecniche di rilassamento basate sulla respirazione, le terapie basate sulla mindfulness (attenzione consapevole al momento presente senza atteggiamento giudicante) e sulla Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT).

Quando rivolgersi al Neurologo?

È consigliabile consultare un neurologo se:

  • Le ossessioni e compulsioni compaiono improvvisamente in età adulta;
  • Sono associate a sintomi motori o cognitivi;
  • Non rispondono ai trattamenti tradizionali;
  • Si sospetta un’origine organica (infezioni, traumi, patologie degenerative).

Conclusioni

Ossessioni e compulsioni non sono sempre espressione esclusiva di un disagio psicologico. In alcuni casi, possono rappresentare un segnale precoce di un disturbo neurologico. Una diagnosi tempestiva permette di intervenire con il trattamento più adatto, migliorando la qualità della vita del paziente.

Neurologia a Venezia

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