Patch Test o Prick Test: quale utilizzare?

Patch Test o Prick Test: quale utilizzare?

Editato da: Sharon Campolongo il 06/10/2023

Quando si soffre di allergie è necessario sottoporsi ad alcuni test per avere una corretta diagnosi. Capiamo meglio a che cosa servono e in che cosa consistono il Patch Test e il Prick Test, grazie all’intervento del Dott. Costantino Frisario, specialista in Dermatologia

Quante tipologie di dermatite da contatto esistono?

Esistono due tipologie di dermatite da contatto, ossia quella irritativa e quella allergica.

La dermatite da contatto irritativa risulta essere indipendente dal sistema immunitario e si manifesta in seguito al primo contatto con la sostanza nella zona interessata.

Invece, nella dermatite da contatto allergica avviene una reazione infiammatoria in risposta alla sostanza che è entrata in contatto con la pelle, riconoscendola in maniera errata come “pericolosa”. In questo caso, si manifesta in seguito al riconoscimento erroneo della sostanza come estranea da parte del sistema immunitario. La zona interessata non sempre è quella di contatto.

Pertanto, quali sono le differenze tra il Patch Test e il Prick Test?

Entrambi i test sono test di reazione cutanea utilizzati per diagnosticare le allergie.

Tuttavia, il Patch Test si impiega per distinguere se la dermatite da contatto è irritativa oppure allergica e per individuarne la causa.

Invece, il Prick Test serve per individuare la presenza di allergie a:

  • Pollini
  • Peli di animali
  • Alimenti
  • Muffe
  • Lattice
  • Veleno di insetti
  • Acari della polvere

    ragazza si guarda allo specchio per arrossamento della pelle

Come si svolgono il Patch Test e il Prick Test?

Questi due esami si differenziano anche nella loro esecuzione.

Il Prick Test è un esame indolore e abbastanza veloce: consiste nel pungere una goccia di allergene, collocata sulla pelle dell’avambraccio, mediante l’utilizzo di una lancetta sterile. Con questo esame si possono testare fino a 40 allergeni, includendo anche alimenti freschi (prick-by-prick test). Nel caso in cui il test risultasse positivo, nella zona dell’allergene si formerà un pomfo, ovvero una lesione come la puntura di zanzara, che provoca prurito.

Invece, per il Patch Test vengono applicati alcuni cerotti (in inglese patch) sulla parte alta della schiena del paziente. I cerotti contengono gli allergeni da testare, come metalli (nichel, cromo, cobalto), coloranti, conservanti, alcuni farmaci, sostanze presenti nei profumi, nei cosmetici e nella gomma. Questi cerotti verranno rimossi dopo 48 ore.

Pertanto, il Prick Test richiede tempi molto più brevi (solo 15 minuti) per la sua realizzazione rispetto al Patch Test.

Esistono delle norme di preparazione?

Per il Prick Test non ci sono norme di preparazione particolari.

Invece, per il Patch Test, il paziente deve prestare particolare attenzione a non fare staccare i cerotti, quindi si raccomanda di non praticare sport, non sudare, non farsi la doccia, non andare a nuoto, non grattare la schiena o staccare i cerotti.

Inoltre, con l’obiettivo di non compromettere il risultato del test, il paziente non deve esporsi al sole.

Il paziente dovrà anche interrompere:

  • Un’eventuale terapia cortisonica orale almeno 20 giorni prima;
  • Un possibile trattamento antistaminico orale almeno 7 giorni prima;
  • Un’eventuale terapia cortisonica locale nella zona della schiena almeno 15 giorni prima.
Dermatologia a Barletta