Patologie della spalla: cosa prevede la chirurgia?

Patologie della spalla: cosa prevede la chirurgia?

Editato da: Marta Buonomano il 22/03/2023

Il nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia ci parlerà delle patologie che colpiscono la spalla e di come intervenire per garantire un miglioramento nella qualità della vita del paziente

Quali sono le principali patologie che colpiscono la spalla?

Una delle principali patologie che colpiscono la spalla è la rottura della cuffia dei rotatori, lesione che si presenta più frequentemente nelle donne e nelle persone che svolgono lavori manuali tra i 50 ed i 65/70 anni. La maggior parte delle lesioni alla cuffia dei rotatori sono di tipo degenerativo, anche se esiste una familiarità e sono spesso legate malattie autoimmuni, specialmente quelle reumatiche. Oltre a queste, esistono lesioni traumatiche spesso di origine mista, cioè che mettono in evidenza e aggravano una lesione pre-esistente.

Per quanto riguarda i giovani ed in particolare gli sportivi, la spalla è la sede più frequente di dislocazione articolare, conosciuta anche come lussazione recidivante gleno-omerale. Essa colpisce i giovani dai 14 anni fino ai 30 anni, con una prevalenza intorno ai 18-20 anni. Questo tipo di instabilità può essere di origine traumatica o atraumatica ed è spesso legata allo sport di contatto.

Un’altra patologia che colpisce frequentemente la spalla è rappresentata dalla frattura. Le fratture sono frequenti sia nel sesso maschile (in età più giovanile) che in quello femminile (dopo i 60 anni). Le fratture della testa dell’omero e della scapola rappresentano ancora oggi una sfida terapeutica, non vi è consenso nella comunità scientifica sulla prevalenza del trattamento chirurgico su quello conservativo ma, specialmente negli ultimi decenni, è aumentata la consapevolezza che le corrette indicazioni chirurgiche vengono fornite quando le tipologie di fratture vengono ben studiate, soprattutto con modelli tridimensionali. La chirurgia delle fratture è una chirurgia complessa e prevede la capacità da parte del chirurgo di utilizzare devices multiformi e diversi sistemi per rispondere alle esigenze delle varie rime e sedi di fratture.

uomo in visita con dolore alla spalla

Infine, l’artrosi della spalla è una patologia complessa che nasce:

  • Da difetti congeniti meccanici
  • Da difetti genetici della cartilagine
  • A seguito di terapie oncologiche (sempre più frequenti)
  • A seguito di aspetti traumatici o per fallimenti di trattamenti conservativi e chirurgici di fratture

Gli effetti dell’artrosi rappresentano il 10% delle lesioni che colpiscono le grandi articolazioni, anche se l’artrosi della spalla in particolare si trova al terzo posto per incidenza dopo l’artrosi all’anca ed al ginocchio.

Come scegliere tra chirurgia open ed artroscopia laparoscopica?

Oggi un medico esperto in chirurgia della spalla riesce a trattare per via endoscopica (artroscopia) la maggior parte delle rotture degenerative e traumatiche della cuffia dei rotatori.

La chirurgia artroscopica ha rivoluzionato il trattamento di questo tipo di lesioni, poiché attraverso minuscoli portali artroscopici è possibile dominare una vasta tipologia di danni a carico di questi tendini.

Questa procedura è indicata per tutti i pazienti, dai più giovani ai più anziani.

Personalmente eseguo circa il 98% degli interventi alla cuffia dei rotatori in artroscopia, mentre il restante 2% è riservato ai trapianti muscolo-tendinei.

La chirurgia open della cuffia dei rotatori è sempre meno praticata e raramente viene applicata per le rotture del tendine del sottoscapolare. È invece indicata per le fratture della testa dell’omero e della spalla in generale e per il trattamento di artrosi, ovvero per l’impianto di protesi di spalla.

Patologie della spalla: quando è indicato l’impianto di una protesi?

Le protesi di spalla vengono utilizzate per trattare:

  • Rotture irreparabili della cuffia dei rotatori dopo i 65 anni
  • Artrosi
  • Fratture

Bisogna inoltre distinguere l’utilizzo di varie tipologie di protesi di spalla:

  • Nei giovani si preferiscono impianti a risparmio osseo che ripetono conformemente l’anatomia dei capi articolari sia della testa dell’omero che della glenoide;
  • Nei casi complessi di artrosi della spalla, quando i capi ossei sono alterati nella loro anatomia in modo complesso e quando i tendini della cuffia dei rotatori hanno perso la loro funzione, si preferisce l’impianto di protesi inversa;
  • Nelle fratture raramente è indicato l’impianto di una endoprotesi (componente omerale protesica), mentre negli anziani dopo i 65 anni vengono preferite le protesi inverse che danno sicuramente migliori risultati sulla funzione pur nella loro complessità.

L’impianto di protesi di spalla nel 99% dei casi viene effettuato per via open attraverso il solco deltoideo pettorale e rappresenta una chirurgia complessa ma che, per l’evoluzione delle tecniche e dei materiali, sta dando sicuramente risultati positivi.

donna in visita da un ortopedico

Chirurgia della spalla: come migliora la vita del paziente?

La chirurgia della spalla, intesa sia per il trattamento della spalla dolorosa per lesioni della cuffia dei rotatori, che per le malattie cartilaginee degenerative e per le forme di usura dei tendini della cuffia, migliora enormemente il dolore e la vita di relazione nella maggior parte dei pazienti. Un aspetto importante di questa chirurgia è la necessità di un’azione congiunta tra paziente, chirurgo e tecnico di riabilitazione. I pazienti, infatti, devono essere consapevoli che un’alta qualità di chirurgia deve essere seguita da un’alta qualità di riabilitazione.

Un discorso a parte merita la patologia del grande anziano, cioè dei pazienti che hanno superato gli 80 anni, sia sotto l’aspetto dei traumi che di quello delle malattie degenerative. Oggi l’impianto di protesi in questi pazienti consente un miglioramento della qualità della vita in termini di dolore e capacità di relazione.

Inoltre, è importante sottolineare che la chirurgia dell’instabilità della spalla ha prodotto, rispetto al passato, risultati molto incoraggianti nelle lussazioni, in particolare in quelle degli sportivi, dove l’artroscopia e le moderne tecniche ricostruttive ossee e dei legamenti consentono un ritorno completo allo sport anche in caso di livello agonistico. Anche e soprattutto per questi pazienti, la qualità del team, che deve curare la fase pre-operatoria, l’atto chirurgico e soprattutto il percorso riabilitativo è fondamentale.

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