Dopo aver parlato di prevenzione primaria e secondaria, concludiamo il nostro percorso di prevenzione parlando della prevenzione terziaria, ossia quella fase che riguarda il monitoraggio e il trattamento delle pazienti già colpite dalla malattia, con lo scopo di prevenire complicanze e recidive. Ci dice tutto il Prof. Santi Gangi, specialista in Chirurgia Generale e in Cirurgia Oncologica.
Che cos'è la prevenzione terziaria?
La prevenzione terziaria si riferisce alle azioni intraprese dopo che la diagnosi di tumore è stata fatta e il trattamento primario è stato concluso. Lo scopo principale è ridurre il rischio di recidiva e migliorare la qualità di vita delle pazienti. Questa fase comprende:
- Monitoraggio periodico
- Terapie farmacologiche adiuvanti
- Interventi riabilitativi
- Supporto psicologico e nutrizionale
Follow-up e monitoraggio costante
Il follow-up rappresenta uno dei pilastri della prevenzione terziaria. Le pazienti che hanno completato i trattamenti primari, come chirurgia, chemioterapia o radioterapia, devono sottoporsi a controlli regolari per individuare precocemente eventuali segni di recidiva. Questi controlli includono esami clinici, mammografie ed ecografie, in alcuni casi, risonanza magnetica.
Terapie adiuvanti
Dopo la fase acuta del trattamento possono essere prescritte terapie adiuvanti, come la terapia ormonale o i farmaci biologici. Questi trattamenti, personalizzati in base alle caratteristiche del tumore e della paziente, mirano a ridurre il rischio di recidiva bloccando la crescita delle cellule tumorali residue.
Riabilitazione fisica e linfedema
La chirurgia e i trattamenti per il tumore al seno possono causare effetti collaterali a lungo termine, come la ridotta mobilità della spalla o lo sviluppo di linfedema (accumulo di liquidi nel braccio a causa della rimozione dei linfonodi). Un programma di riabilitazione fisica è essenziale per aiutare le pazienti a recuperare la funzionalità del braccio e prevenire complicanze.
Supporto psicologico e benessere emotivo
Affrontare il tumore al seno non è solo una sfida fisica, ma anche emotiva. Il supporto psicologico può fare la differenza nel miglioramento della qualità della vita. Le pazienti devono essere seguite da specialisti per affrontare ansie, paure e depressione che possono insorgere dopo la malattia. L’obiettivo è promuovere il benessere psicologico e rafforzare la resilienza emotiva.
Il ruolo della genetica
Per le pazienti con una predisposizione genetica (come quelle con evidente familiarità o portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2), è necessario un monitoraggio particolarmente attento, così come l'adozione di strategie preventive personalizzate. La genetica può influenzare sia il rischio di recidiva che le scelte terapeutiche.
Innovazioni in chirurgia e ricostruzione
L’evoluzione della chirurgia oncologica e della ricostruzione del seno ha permesso di migliorare sensibilmente il recupero post-operatorio delle pazienti. Tecniche chirurgiche meno invasive, come la chirurgia conservativa e la mastectomia profilattica, possono ridurre il rischio di recidiva e migliorare l’aspetto estetico e psicologico delle pazienti.
Conclusioni
La prevenzione terziaria del tumore alla mammella rappresenta un percorso complesso e multidisciplinare, che mira non solo a prevenire le recidive, ma anche a migliorare il benessere complessivo delle pazienti. Il coinvolgimento di specialisti come chirurghi, oncologi, fisioterapisti e psicologi è essenziale per offrire alle pazienti un supporto completo e personalizzato.