Protesi della spalla: quali applicazioni?

Protesi della spalla: quali applicazioni?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 18/09/2023

Negli anni più recenti, ci sono state delle evoluzioni nello studio della protesi della spalla. Il Dott. Giovanni Mollica, Ortopedico e Traumatologo a Foggia, sottolinea la rilevanza di un supporto tecnico adeguato, cioè l’importanza di avere a disposizione diversi modelli protesici che vanno dalla protesi di rivestimento a quella ad alta modularità e intercambiabilità

La spalla in ortopedia

La spalla è tra gli ultimi settori dell’ortopedia ad essere stata studiata. Esami diagnostici più sofisticati (ecografia, risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto, artro-TAC ecc.) e l’artroscopia di spalla, hanno portato ad un importante affinamento diagnostico e terapeutico.

È un settore in continua evoluzione ed è necessaria una curva di apprendimento abbastanza lunga da parte del chirurgo che deve maturare una grossa esperienza, vista la complessità dell’articolazione.

Evoluzione nel tempo della protesi della spalla

Trent’anni fa si annoveravano sotto il termine di «periartrite di spalla» la maggior parte delle patologie della spalla. Oggi, con le conoscenze nel settore e l’affinamento diagnostico, si identificano le varie patologie di spalla col proprio nome.

La protesi di spalla viene impiantata meno frequentemente rispetto alla protesi di ginocchio e di anca pertanto viene eseguita prevalentemente presso centri specializzati.
Nel corso degli anni, si è passati dalla protesi di spalla monoblocco a quella ad alta modularità.

Qual è un esempio di quadro clinico che richiede una protesizzazione della spalla?

Nel caso in cui il paziente lamenti dolori ai minimi movimenti e durante la notte, in particolare non riesca a trovare la posizione ideale per il riposo e presenti movimenti articolari ridotti e con poca forza muscolare, si è in presenza di un quadro clinico che interferisce sulla qualità della vita e limita le comuni attività (lavarsi, pettinarsi …). Lo specialista potrà richiedere degli esami di routine (radiografia, risonanza magnetica o TAC) al fine di effettuare un perfetto bilancio pre-operatorio e valutare attentamente i danni articolari (la cartilagine articolare, la presenza o meno di lesioni tendinee della cuffia dei rotatori, le erosioni ossee) prima di eseguire l’intervento di protesizzazione della spalla.

Tale valutazione consente di dare la giusta indicazione chirurgica, scegliendo il modello protesico più idoneo.

Quali sono i modelli di protesi?

Oggi abbiamo a disposizione diversi modelli protesici che vanno da quello a bassa invasività (protesi di rivestimento o a risparmio d’osso) fino a quello più invasivo (es. protesi inversa).

Come avviene il recupero post-operatorio?

Dal momento che si tratta di una riabilitazione che richiede diverso tempo, è fondamentale rivolgersi fisioterapisti esperti nel settore spalla, possibilmente. Inoltre, è preferibile la riabilitazione in acqua.

Ortopedia e Traumatologia a Foggia