Protesi in vista? Le tecniche ortobiologiche ti possono aiutare

Pubblicato il: 27/10/2024 Editato da: Serena Silvia Ponso il 27/10/2024

Prima di procedere con una sostituzione articolare, è possibile adottare approcci biologici che stimolano la rigenerazione dei tessuti danneggiati, migliorano la funzione articolare e riducono il dolore. Si tratta di tecniche ortobiologiche, sempre più diffuse in Italia, che si basano sull’utilizzo di materiali biologici o sostanze naturalmente presenti nel corpo umano. Vediamo quali sono insieme al Dott. Andrea Cochetti, Ortopedico e Traumatologo a Verona.

1. Cellule staminali mesenchimali

Una delle tecniche ortobiologiche più promettenti è l'impiego di cellule staminali mesenchimali. Queste cellule, prelevate dal midollo osseo o dal tessuto adiposo, hanno una grande capacità rigenerativa e possono differenziarsi in diversi tipi di tessuto, tra cui cartilagine, osso e muscoli. Il loro utilizzo è particolarmente indicato nei casi di lesioni cartilaginee o artrosi iniziale, dove le staminali promuovono la rigenerazione del tessuto danneggiato, migliorando la funzione articolare senza necessità di ricorrere subito a una protesi.

2. Plasma ricco di piastrine (PRP)

Un’altra soluzione ortobiologica è rappresentata dal plasma ricco di piastrine (PRP). Si tratta di una preparazione ottenuta dal sangue del paziente, centrifugato per ottenere una concentrazione elevata di piastrine. Le piastrine contengono fattori di crescita che favoriscono la rigenerazione dei tessuti e riducono l'infiammazione. Questa tecnica viene utilizzata soprattutto nelle lesioni tendinee, muscolari e nelle prime fasi dell'artrosi, offrendo una riduzione del dolore e un miglioramento della funzionalità articolare.

3. Acido ialuronico

L'acido ialuronico è una sostanza naturalmente presente nel liquido sinoviale delle articolazioni, dove ha un ruolo lubrificante e ammortizzante. L’iniezione di acido ialuronico direttamente nell’articolazione colpita dall'artrosi aiuta a ripristinare la viscosità del liquido sinoviale, riducendo il dolore e migliorando la mobilità. Questo trattamento è particolarmente indicato per pazienti con artrosi di grado lieve o moderato e può ritardare la necessità di un intervento protesico.

4. Fattori di crescita

I fattori di crescita, prelevati dal sangue del paziente rappresentano un'altra risorsa biologica per favorire la rigenerazione dei tessuti. Questi fattori, quando iniettati localmente nell’area interessata, stimolano la proliferazione cellulare e il processo di guarigione. I fattori di crescita sono utilizzati per il trattamento di lesioni tendinee, muscolari e articolari, migliorando la capacità rigenerativa naturale del corpo.

5. Terapia con microfratture

La terapia con microfratture è una tecnica chirurgica minimamente invasiva che viene utilizzata per stimolare la rigenerazione della cartilagine. Durante l'intervento vengono create delle piccole fratture nell'osso sottostante l'area danneggiata. Questo stimola il rilascio di cellule staminali dal midollo osseo, favorendo la formazione di una nuova cartilagine. Anche se non si ottiene una rigenerazione completa della cartilagine originale, questa tecnica può offrire un sollievo sintomatico e ritardare l’intervento protesico.

6. Proloterapia

La proloterapia è una tecnica in cui vengono iniettate sostanze irritanti naturali, come il destrosio, nei legamenti e nei tendini lesionati o danneggiati. Questo trattamento stimola una reazione infiammatoria controllata che porta alla riparazione e al rafforzamento delle strutture trattate. La proloterapia è particolarmente efficace nel trattamento di dolori cronici articolari e lesioni tendinee.

7. Condrociti autologhi

Il trattamento con condrociti autologhi consiste nel prelevare cellule cartilaginee sane dal paziente, coltivarle in laboratorio e successivamente reimpiantarle nell’area danneggiata. Questa tecnica è utilizzata per la riparazione di lesioni focali della cartilagine, specialmente nel ginocchio, e rappresenta un’opzione terapeutica in grado di ritardare la protesi.

8. Ossigeno-ozono terapia

L’ossigeno-ozono terapia consiste nell’iniettare una miscela di ossigeno e ozono nelle articolazioni o nei tessuti molli. Questa tecnica ha un effetto antinfiammatorio e analgesico e viene utilizzata per trattare dolori articolari cronici, in particolare nel caso di artrosi. L'ozonoterapia può ridurre significativamente i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente, rinviando o evitando l'intervento chirurgico.

Ortopedia e Traumatologia a Verona

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