Quanto è importante non sottovalutare l’obesità?

Quanto è importante non sottovalutare l’obesità?

Editato da: Sharon Campolongo il 14/11/2022

Uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale è costituito dall'obesità poiché può comportare l'insorgenza di pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Paolo Sbraccia, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo

Che cosa s’intende per obesità?

La World Obesity Federation definisce l’obesità come malattia cronica progressiva e recidivante e tale definizione è stata recentemente recepita dalla Commissione Europea.

L’obesità viene considerata una malattia non solo per le gravi e disabilitanti complicanze che progressivamente si sviluppano, ma anche perché è oramai chiaro che l’aumento ponderale non dipende da scelte personali errate e reversibili ma da un insieme di determinanti genetici, epigenetici, biologici e ormonali.

Infatti, tali meccanismi entrano in gioco potentemente ogni qual volta si perde peso intenzionalmente: l’organismo avverte la minaccia di una deprivazione energetica (indipendentemente dal beneficio a cui essa conduce) e scatena una contro-reazione ormonale e neuro-trasmettitoriale che, in associazione alla riduzione della spesa energetica che caratterizza il calo ponderale, tende a riportare il peso a quello originario.

Di fatto i Centri Omeostatici si adattano ad un nuovo set-point, raggiunto dopo un lento ma progressivo guadagno ponderale. Questo spiega le inevitabili recidive che si verificano anche dopo dietoterapie integrate da terapia intensiva educazionale e cognitivo-comportamentale.

Per questo motivo, la vera sfida risulta essere quella di riuscire a mantenere il peso perso.

Da che cosa è provocata questa patologia?

La causa principale dell’obesità è lo squilibrio tra:

  • Introito calorico (assunzione di cibo)
  • Spesa energetica (metabolismo basale, attività fisica e termogenesi)

E di conseguenza si crea un accumulo di eccesso di calorie in forma di trigliceridi nei depositi di tessuto adiposo.

ragazza in sovrappeso con zucchero filato

Come si misura l’obesità?

Il grado di obesità, cioè l’eccesso di grasso, viene comunemente espresso con l’indice di massa corporea (IMC - BMI = Body Mass Index) che si calcola dividendo il peso corporeo espresso in Kg per l’altezza espressa in metri al quadrato: BMI=Kg/m2.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce un individuo normopeso se ha un BMI inferiore a 25, in sovrappeso sopra a 25 e francamente obeso sopra i 30.

Il limite del BMI è quello di non fornisce alcuna indicazione effettiva sulla composizione corporea reale del soggetto, in quanto non distingue se l’incremento sia dovuto ad un aumento della massa grassa o della massa magra.

La diagnosi di sovrappeso od obesità stabilita con il BMI, quindi, dovrebbe essere integrata dall’impiego di indicatori diretti dell’adiposità e della distribuzione adiposa, che permettano un più agevole inquadramento nosologico dell’obesità ed una classificazione descrittiva fondamentale ai fini dell’individuazione dei soggetti a maggior rischio di morbilità: tra i più usati per la semplicità è la misurazione della circonferenza della vita, che fornisce un indice della distribuzione del grasso corporeo e delle possibili complicanze metaboliche associate.

Quali terapie sono raccomandabili?

Negli ultimi anni si è assistito ad una vera “primavera” scientifica in termini di sviluppo di farmaci innovativi sempre più efficaci e sicuri, e dopo molti anni di insuccessi crediamo che ora la farmacoterapia dell’obesità sia divenuta una realtà che cambierà il volto di una grave malattia rimasta orfana di trattamenti efficaci, fatta salva la Chirurgia Bariatrica, per troppo tempo.

Attualmente, sono in commercio in Italia da alcuni anni due nuovi farmaci innovativi che inibiscono l’appetito e stimolano la sazietà.

Nel 2023 è prevista l’immissione in commercio di un nuovo analogo del GLP-1 a più lunga emivita che consente la somministrazione settimanale per via sottocutanea.

I risultati ottenuti dagli studi finora pubblicati hanno generato molto entusiasmo per l’entità del calo ponderale, mai raggiunto prima da altri farmaci.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Roma