Radiochirurgia e Radioterapia stereotassica a confronto

Radiochirurgia e Radioterapia stereotassica a confronto

Editato da: Sharon Campolongo il 04/10/2023

Grazie alla tecnologia, oggigiorno, si possono trattare anche i tumori di difficile accesso attraverso metodiche come la Radiochirurgia o la Radioterapia stereotassica. Infatti, queste due tecniche permettono di somministrare con precisione estrema radiazioni elevate in un punto preciso senza danneggiare il tessuto circostante. Approfondiamo questo tema con il Dott. Nicola Ricottone, specialista in Radioterapia

Radioterapia stereotassica e Radiochirurgia: di che cosa si tratta?

Radiochirurgia e Radioterapia stereotassica sono due facce della stessa medaglia. Sono dei trattamenti che richiedono elevata precisione e che quindi necessitano di una dotazione tecnologica all’avanguardia. Possono essere eseguiti con diversi tipi di apparecchiature come:

Rispetto alla Radioterapia tradizionale, queste tecniche si utilizzano quando si irradiano tumori molto piccoli (max 5 cm). Vengono impiegate dosi elevate suddivise in poche sedute, solo una per la Radiochirurgia, invece poche (di solito fino a cinque) per la Radioterapia stereotassica.

Per quali tumori si utilizza?

Non c’è una patologia specifica per la quale viene utilizzato questo tipo di trattamento, ma, come detto anteriormente, il requisito principale è quello di dover irradiare un volume limitato. Può inoltre essere utilizzata per trattamenti di neoplasie primitive o per le metastasi cerebrali, polmonari ed epatiche. Lo scopo è quello di ottenere la scomparsa della lesione che viene irradiata.

donna affetta da un tumore

Quali sono i benefici e i possibili effetti collaterali di questa terapia?

Gli effetti collaterali dipendono dalla sede irradiata, ma si tratta di trattamenti generalmente ben tollerati e molto spesso privi di effetti collaterali.

In che cosa consiste?

Cominciamo col chiarire che sia la Radiochirurgia che la Radioterapia stereotassica non sono delle metodiche invasive e quindi vengono effettuate in regime ambulatoriale, senza alcuna anestesia o sedazione e, pertanto, senza necessità di ricovero.

La seduta di terapia dura in genere 20-30 minuti durante i quali il paziente è sdraiato su un lettino, restando però immobile e, alla fine, può andare tranquillamente a casa. Dopo circa un paio di mesi viene eseguito un esame diagnostico, che può essere una TC, una Risonanza Magnetica oppure una PET (Positron Emission Tomography), con lo scopo di valutare il risultato del trattamento.

Radioterapia a Catania