Il Dott. Santi Rapisarda, specialista in Radiologia, ci parla in questo articolo del trattamento eco-guidato delle calcificazioni intratendinee, anche chiamato litoclasia. Vediamo in cosa consiste l’intervento
Calcificazioni tendinee: di cosa si tratta?
Le calcificazioni intratendinee sono causate dal deposito spontaneo di cristalli di calcio nei tendini, che causano infiammazione locale.
La tendinopatia calcifica di spalla è la più frequente di queste condizioni, più spesso a carico del tendine del sovraspinato. Causa dolore ricorrente che può essere molto invalidante sia nei movimenti che durante la notte. Talvolta il dolore è talmente acuto da portare il paziente al Pronto Soccorso.
L'approccio terapeutico alternativo al trattamento eco-guidato per le calcificazioni tendinee si basa prevalentemente su due approcci:
- le onde d'urto, che promuovono il riassorbimento spontaneo delle calcificazioni da parte dell'organismo previa frammentazione (riassorbimento che avviene tuttavia tramite infiammazione, e pertanto spesso è doloroso);
- il trattamento chirurgico artroscopico, più invasivo e che si riserva ai pazienti, in genere meno del 10%, che abbiano sintomi progressivi ed invalidanti nonostante la terapia conservativa.
Litoclasia: in cosa consiste?
Il trattamento percutaneo eco-guidato è una procedura terapeutica che consente l'immediata ed in genere completa rimozione delle calcificazioni con un intervento ambulatoriale, in anestesia locale.
Il paziente viene disteso sul lettino, si procede ad un'accurata disinfezione in condizioni di sterilità e si pratica un'anestesia locale con Lidocaina. Successivamente, sotto continuo controllo ecografico, si posizionano uno o due aghi all'interno della calcificazione e si eseguono numerosi "lavaggi" con soluzione fisiologica. Il liquido introdotto a pressione dagli aghi viene riaspirato portando con sé i cristalli di calcio che costituiscono la calcificazione. Si ripete l'operazione fino alla rimozione pressoché totale della calcificazione stessa, e si procede quindi ad iniezione di corticosteroide mirata dentro la borsa subacromion-deltoidea, struttura posta subito al di sopra del tendine, che viene infiammata dalle calcificazioni ed è ricca di terminazioni nervose per il dolore.
Raccomandazioni post intervento
Al termine del trattamento il paziente deve rimanere circa 30 minuti in osservazione nella sala d'attesa. Per almeno i sette giorni successivi è raccomandato il riposo dell'arto, senza tuttavia immobilizzazione, per poi riprendere le abituali attività quotidiane.
È raccomandato sottoporsi nelle settimane successive a fisioterapia specifica, al fine di recuperare la corretta motilità della spalla.
È possibile che a distanza di 2-3 mesi dal trattamento si ripresenti una sintomatologia simile, seppur in genere meno acuta, dovuta al persistere dell'infiammazione della borsa subacromion-deltoidea (borsite cronica). In questo caso è indicata l'esecuzione di una infiltrazione della borsa stessa, con corticosteroide, procedura molto rapida ed in genere associata ad immediato beneficio clinico.