Radioterapia sulla prostata: più precisione, meno sedute e stesso risultato

Pubblicato il: 27/04/2023 Editato da: Veronica Renzi il 28/11/2023

La radioterapia della prostata è un trattamento curativo e rappresenta una scelta alternativa alla chirurgia (prostatectomia radicale) in tutte le classi di rischio (basso, intermedio, alto) della neoplasia prostatica e ha inoltre dimostrato di ottenere risultati totalmente sovrapponibili all'intervento chirurgico di prostatectomia radicale. A parlarcene è il Prof. Filippo Alongi esperto in Radiologia a Verona

Radioterapia della prostata: in cosa consiste?

La radioterapia moderna è un trattamento indolore, dalla durata di pochi minuti e non invasiva in quanto le radiazioni attraversano il corpo e vengono concentrate sulla prostata con elevata precisione, escludendo organi a rischio come il retto e la vescica.

Le nuove metodiche avanzate di radioterapia moderna ad intensità modulata (IMRT) e guidata dalle immagini (IGRT) hanno inoltre consentito dosi sempre maggiori, riducendo gradualmente il numero di sedute da 42 a 20 (moderato ipofrazionamento) con risultati equivalenti in termini di efficacia e di tollerabilità rispetto alla più lunga radioterapia convenzionale. 

Ipofrazionamento moderato (20 sedute)

L'ipofrazionamento moderato in 20 sedute (4 settimane) è considerato oggi il nuovo standard di cura e può essere offerto ai pazienti con neoplasia prostatica così come il trattamento tradizionale più lungo.  Anzi, alcuni cominciano anche ad osservare come, a parità di efficacia e di sicurezza sia quasi meno “etico” sottoporre i pazienti a trattamenti più lunghi e faticosi, se non indispensabile o non tecnicamente possibile. Si può ampiamente sostenere da diversi studi che la radioterapia possa essere sicura ed efficace se effettuata in un massimo di 4-5 settimane (20-25 frazioni), quando comparata ai trattamenti tradizionali che prevedevano 6-7 settimane (dalle 39 alle 42 frazioni).

È chiaro come la riduzione del numero di sedute renda l'opzione radioterapica logisticamente più comoda ed attrattiva per i pazienti e per i centri di radioterapia che possono ridurre i tempi di attesa. Si possono ridurre i costi diretti ed indiretti del trattamento per il paziente e per il sistema sanitario oltre che le problematiche organizzative e relative ai caregivers degli stessi.

Ipofrazionamento estremo (5 sedute)

L'ultima frontiera nel ridurre il numero di sedute, è rappresentata dai trattamenti radioterapici di ipofrazionamento estremo in 5 sedute. Studi prospettici americani ed europei hanno infatti recentemente dimostrato, alcuni con più di 10 anni di follow-up, come la radioterapia accelerata in una o due settimane (5-7 frazioni tutti i giorni o giorni alterni) con metodiche di precisione è in grado di garantire risultati ottimali promettenti, in quanto identici a quelli riportati per la radioterapia tradizionale e moderatamente ipofrazionata. Tecniche avanzate di precisione quali SBRT, IMRT e VMAT integrati ad IGRT sono ad oggi requisiti essenziali per l’effettuazione di un trattamento di precisione altamente ipofrazionato per il tumore della prostata localizzata.

I risultati dell’ipofrazionamento estremo

Questi risultati dell’ipofrazionamento estremo hanno comunque spinto l'NCCN, istituto della rete sul cancro negli Stati Uniti, a sostenere l’ipofrazionamento in 5-7 sedute come opzione proponibile in pazienti selezionati, all'interno di protocolli ed in centri dotati di esperienza e di tecnologia adeguata in termini di apparecchiature dedicate. Le stesse linee guida GETUG, sebbene più cautamente non considerano questa opzione come standard ma come possibile opportunità terapeutica da proporre dopo che i pazienti siano stati opportunamente informati specificamente sulla metodica rispetto alle altre prospettive terapeutiche, ribadendo come i candidati ideali siano pazienti con malattia tumorale prostatica a rischio basso ed intermedio.

Ad oggi, l’ipofrazionamento estremo in radioterapia della prostata non può essere considerato ancora come lo standard di cura, ma rappresenta sicuramente una valida opzione terapeutica in pazienti selezionati che possono giovarsi di questa breve ed efficace opportunità terapeutica. La precisione (stereotassica) nel trattamento in 5 sedute è l'elemento cruciale su cui si fonda il successo della radioterapia in termini di guarigione e di qualità di vita successiva. Anche in Italia è possibile proporre da alcuni anni, nella rosa delle opzioni curative per il tumore localizzato della prostata, questo tipo di approccio in 5 sedute con tecniche stereotassiche (SBRT) che ovviamente necessita di valutazione specialistica del Radioterapista Oncologo all'interno di protocolli di studio specifici e di centri altamente qualificati.

Radiologia a Negrar di Valpolicella

Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, mostrarti pubblicità in linea con le tue preferenze e analizzare le tue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze. QUI.