Salute e Sport: la visita di idoneità
Il Dott. Delio Tedeschi, specialista in Cardiologia a Brescia, ci spiega in cosa consiste la visita di idoneità sportiva e perché è così importante per la prevenzione di malattie cardiovascolari nello sportivo
La visita di idoneità per la prevenzione cardiovascolare nello sportivo
Parlando di prevenzione cardiovascolare, è fondamentale sottolineare che chiunque si appresti ad iniziare una qualunque attività sportiva, (indipendentemente dall’età o dall’intensità con cui questa verrà intrapresa), dovrebbe sempre sottoporsi ad una visita medica (eseguita dal medico curante, pediatra o medico sportivo) per il rilascio dell’idoneità. Questa visita è obbligatoria per legge per tutti coloro (bambini o adulti) che vogliono svolgere attività sportiva di tipo agonistico ed in tal caso l’idoneità potrà essere rilasciata soltanto da uno specialista in Medicina dello Sport; quest’ultimo a sua volta potrà avvalersi, in caso di dubbi, della consulenza di altri specialisti (ad esempio il Cardiologo). Nel caso si tratti di attività sportiva non agonistica la visita di idoneità è comunque fortemente raccomandata e regolarmente richiesta dalle società sportive, palestre o associazioni varie attraverso le quali l’attività viene praticata. In alcune categorie è comunque obbligatoria (attività sportive parascolastiche, attività sportive afferenti al CONI o a Federazioni sportive nazionali) e tale idoneità ha sempre durata annuale, quindi dovrà essere rinnovata con l’eventuale ripresa di attività sportiva l’anno successivo.
A cosa serve la visita di idoneità?
La visita di idoneità (sia quella per attività agonistica che quella per attività non agonistica) se eseguita correttamente e scrupolosamente, ha un valore fondamentale in termini di prevenzione perché agisce come primo filtro: consente quindi di individuare la maggior parte delle condizioni di rischio, la maggior parte delle condizioni patologiche o di dubbia patologia che richiedono la sospensione dell’attività o l’invio del soggetto ad ulteriori esami e indagini più approfondite.
È opportuno sottolineare che una attenta valutazione all’idoneità della pratica sportiva è indispensabile e ancor più raccomandata in tutte le persone con età superiore ai 40 anni, indipendentemente dall’assenza di sintomi, dallo stato di benessere o dall’assenza di malattie pregresse. Questo aspetto diventa molto importante se si pensa all’enorme e recente diffusione della pratica di sport di resistenza come il ciclismo, il podismo, il triathlon, lo sci di fondo e lo sci alpinismo che molte persone iniziano a praticare in età non più giovanile (40-60 anni), non raramente con intensità e ritmi di allenamento pari o simili a chi pratica agonismo e spesso in presenza di fattori di rischio non conosciuti o ampiamente sottovalutati.
Alcune gravi patologie silenti e asintomatiche, non diagnosticate prima della pratica sportiva, sono spesso la causa di gravi conseguenze, inclusa la morte cardiaca improvvisa nei giovani atleti o l’infarto miocardico acuto negli atleti di età superiore ai 40 anni.
In cosa consiste?
A partire già dalla visita di idoneità sportiva non agonistica (medico di medicina generale o pediatra), importantissima è l’anamnesi del paziente, cioè la raccolta di informazioni sulla storia clinica dell’atleta, ponendo attenzione anche alla storia clinica della sua famiglia. Il medico dovrà tenere in considerazione diversi fattori:
- Età
- Sesso
- Peso corporeo e dati antropometrici (altezza, tono muscolare, distribuzione grasso sottocutaneo)
- Patologie pregresse o in atto
- Storia delle patologie dei familiari o dei parenti stretti
- Terapie farmacologiche in corso
- Abitudini alimentari
- Abitudine al fumo
È importante indagare anche sul tipo di attività sportiva praticata e sull’impegno cardiovascolare che essa richiede.
Dopo un attento esame anamnestico, il medico procederà all’esecuzione di esami strumentali di routine, come un ECG (elettrocardiogramma) di base oltre ad esami ematici di base ed esame delle urine (se non eseguiti di recente). Successivamente potrà quindi richiedere, se opportuno, l’esecuzione di un Test Ergometrico (ECG durante sforzo) o un Ecocardiogramma.
La visita di idoneità sportiva agonistica, eseguita dal Medico di Medicina dello Sport, oltre a quanto già descritto, prevede per legge anche: prove di funzionalità respiratoria (spirometria), ECG durante sforzo (step test o cicloergometro), esame dell’udito, esame della vista. Anche in questo caso in presenza di risultati dubbi il medico di Medicina dello Sport potrà richiedere esami cardiologici di secondo livello.
Altri esami utili
Un esame facilmente eseguibile, ma a mio avviso sicuramente utile in termini di prevenzione è l’Ecocardiogramma: tale esame è raccomandato in tutti i soggetti con fattori di rischio per patologie cardiache in generale, in tutti soggetti con ECG non normale, in tutti i soggetti con età maggiore di 40 anni e comunque in tutti i pazienti che svolgono attività sportive di tipo agonistico o ad elevata intensità cardiovascolare.
Ci sono patologie che possono sfuggire alle visite di idoneità?
Attualmente ci sono purtroppo ancora alcune rare condizioni che possono sfuggire anche alle più accurate visite di idoneità (agonistica o non agonistica). Sicuramente sono soltanto una piccolissima parte e questo è legato prevalentemente al fatto che alcune malattie cardiologiche possono manifestarsi in modo e tempi molto variabili: per semplificare, un soggetto può risultare sostanzialmente normale ad una prima visita e invece presentare risultati dubbi o patologici alla visita dell’anno successivo.
Ci sono ancora miglioramenti da ottenere in termini di prevenzione nello sportivo (soprattutto quello giovane) e la comunità scientifica molto sta lavorando su questo aspetto. Sicuramente questo è un motivo in più per non sottovalutare l’importanza della visita di idoneità da eseguirsi con cadenza annuale e da medici qualificati, non trascurando eventuali dubbi o eseguendo se richiesto esami cardiologici di II livello.