Sarcomi arti inferiori e superiori: trattarli con chirurgia specialistica

Pubblicato il: 30/05/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 30/05/2025

I sarcomi dei tessuti molli degli arti rappresentano un gruppo eterogeneo di tumori maligni che originano da tessuti connettivi come muscoli, grasso, nervi o vasi sanguigni. Sebbene siano tumori rari, la loro localizzazione agli arti è una delle più comuni, e la chirurgia gioca un ruolo cruciale nel trattamento

La diagnosi non è mai scontata: perché serve un approccio esperto

Il percorso diagnostico dei sarcomi degli arti può essere insidioso. Spesso si presentano come masse profonde e indolori, confondibili con lesioni benigne. È fondamentale rivolgersi a centri specializzati per:

  • Biopsia guidata da imaging
  • Studio radiologico (risonanza magnetica o TC)
  • Valutazione multidisciplinare (chirurgo, oncologo, radiologo)

Un errore iniziale, come la rimozione della massa in assenza di diagnosi istologica, può compromettere la possibilità di una chirurgia radicale successiva.

Chirurgia conservativa: salvare l’arto, salvare la vita

Oggi, la chirurgia dei sarcomi degli arti ha un obiettivo duplice: rimuovere il tumore con margini oncologici sicuri e preservare la funzionalità dell’arto. L’amputazione, un tempo comune, è diventata un’opzione rara grazie a:

  • Tecniche di chirurgia "wide resection"
  • Ricostruzioni microchirurgiche complesse
  • Radioterapia pre/post-operatoria come complemento

In centri ad alta specializzazione, la chirurgia conservativa ha dimostrato di ottenere tassi di controllo locale simili a quelli dell’amputazione, migliorando però significativamente la qualità della vita.

I margini chirurgici contano: il concetto di radicalità

Il successo dell’intervento dipende in gran parte dalla radicalità oncologica. I margini “puliti” (R0) sono l’obiettivo principale. Un intervento eseguito in un centro non specializzato può portare a:

  • Margini positivi (R1 o R2)
  • Necessità di reinterventi complessi
  • Peggioramento della prognosi a lungo termine

Nei casi complessi, è possibile pianificare una chirurgia multistep, integrata da radioterapia o chemioterapia neoadiuvante, per aumentare le probabilità di una resezione efficace.

Ricostruzione e riabilitazione: non solo oncologia

L’aspetto ricostruttivo è cruciale. Dopo l’asportazione del sarcoma, si possono rendere necessarie:

  • Ricostruzioni muscolo-cutanee
  • Protesi ossee o ricostruzioni vascolari e nervose
  • Programmi riabilitativi personalizzati

Il fine non è solo eliminare il tumore, ma restituire al paziente autonomia e funzione, minimizzando l’impatto psicologico e fisico dell’intervento.

Quando la chirurgia non basta: scenari particolari

In alcuni casi, la chirurgia da sola non è sufficiente. Questo accade per esempio in presenza di:

  • Tumori ad alta aggressività
  • Metastasi
  • Localizzazioni anatomiche particolarmente complesse

In questi scenari si valuta un trattamento integrato che può includere radioterapia intraoperatoria e/o chemioterapia sistemica e sempre coordinato da un team multidisciplinare.


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Chirurgia Generale a Roma

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