La scoliosi rappresenta una deformità tridimensionale del rachide che coinvolge i piani coronale, sagittale e assiale. Parliamo di scoliosi in età evolutiva con il Dott. Sergio Monforte, Ortopedico Pediatrico a Monza
Come si può classificare la scoliosi?
Le curve superiori ai 10°, sul piano coronale, vengono classificate in base alla loro genesi, età d'insorgenza e sede della curva primaria.
Le scoliosi congenite sono caratterizzate da una curvatura laterale della colonna associata a malformazioni vertebrali congenite. La loro eziologia è in gran parte sconosciuta, con una prevalenza di circa 1:1000 nati vivi e una leggera predilezione per il sesso maschile. Possono presentarsi in forma isolata o associarsi a sindromi malformative multiorgano.
Le scoliosi idiopatiche, le più comuni, si suddividono in infantili (0-3 anni), giovanili (4-10 anni) e adolescenziali (dopo i 10 anni). Presentano una prevalenza maggiore nel sesso maschile e spesso seguono un pattern toracico sinistro convesso (75% dei casi).
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Qual è il corretto approccio clinico?
Le forme congenite richiedono un consulto multi-specialistico ed esami strumentali di screening per individuare eventuali sindromi associate. La storia naturale dipende dall'età d'insorgenza e dalla presenza di malformazioni congenite.
Le scoliosi idiopatiche infantili richiedono invece un monitoraggio radiografico per distinguere le forme a remissione spontanea da quelle evolutive. Le curve con angolo di Cobb > 25° o con una progressione radiografica mensile > a 1° richiedono un trattamento ortopedico.
Le forme giovanili, più frequenti nel sesso femminile, possono progredire più rapidamente delle forme adolescenziali. Il trattamento ortopedico è consigliato per curve con angolo di Cobb > 25° o con progressione radiografica mensile > a 1°.
Quando ricorrere al trattamento chirurgico?
Il trattamento chirurgico è riservato a casi specifici.
Le tecniche tradizionali comprendono:
- fusione in situ;
- emiepifisiodesi;
- emi-vertebrectomia;
- artrodesi vertebrale segmentaria e sistemi fusionless come il Growing Rod e il VEPTR.
Il sistema Growing Rod è indicato per scoliosi progressive di moderata ampiezza non rispondenti al trattamento conservativo. Richiede allungamenti periodici ogni 6-8 mesi tramite accesso chirurgico mininvasivo. Tuttavia, presenta il drawback di numerosi interventi chirurgici e anestesie ripetute.
Il VEPTR è un sistema fusionless per pazienti scheletricamente immaturi con scoliosi e deformità vertebrali. Distrae il tratto di deformità tra due siti di ancoraggio, differenziandosi dal Growing Rod per l'ancoraggio costale. Come il Growing Rod, richiede allungamenti programmati ogni 6-8 mesi tramite accesso chirurgico mini-invasivo.
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