La sostituzione dell'anca tramite protesi è una procedura chirurgica mirata a rinnovare le superfici articolari della testa del femore e dell'acetabolo del bacino. Principalmente adottata in risposta a patologie degenerative come l'artrosi o l'osteonecrosi della testa del femore, l'intervento ha come obiettivo l'eliminazione del dolore e il recupero delle funzioni articolari. È anche un'opzione efficace nel ripristino dell'anatomia e della biomeccanica articolare dopo fratture del collo del femore. Ce ne parla in questo articolo il Dott. Francesco Lijoi, specialista in Ortopedia e Traumatologia
Chirurgia per via anteriore mini-invasiva
Recentemente, la tendenza in chirurgia ortopedica si è spostata verso metodi meno invasivi. La Chirurgia mini-invasiva si presenta come una soluzione ottimale per conservare il patrimonio osseo e preservare i tessuti periarticolari, risultando in una riduzione delle complicanze e tempi di recupero accelerati.
La via d'accesso anteriore si è distinta tra le tecniche chirurgiche grazie al suo approccio mini-invasivo. L'adozione di protesi più piccole e strumenti specializzati facilita il risparmio delle inserzioni muscolari. Nonostante non vi siano indicazioni specifiche per la scelta di questa via, molti chirurghi con esperienza nella tecnica la preferiscono per la sua precisione nel posizionamento delle protesi e i risultati post-operatori.
Vantaggi dell'approccio anteriore
- Cicatrici chirurgiche ridotte fino al 40%.
- Minore dolore e zoppia post-operatori.
- Diminuzione del rischio di lussazione dell'articolazione.
- Maggiore precisione nella misurazione della lunghezza degli arti.
- Ridotte perdite ematiche.
- Precoce mobilitazione attiva dell’anca operata nell’immediato post-operatorio.
- Recupero funzionale più rapido e riduzione dei tempi di ricovero.
Possibili svantaggi
- Difficoltà tecniche in pazienti molto muscolosi o con alcune alterazioni morfologiche.
- Rischio di neuroaprassia del nervo femoro-cutaneo laterale della coscia (disturbo sensitivo e non motorio).
- Raro rischio di paralisi (transitoria) del nervo femorale.