La spirometria è un esame funzionale semplice, non invasivo e molto diffuso che consente di misurare la funzionalità respiratoria di un paziente, in particolare la capacità polmonare e il flusso d’aria durante la respirazione. Viene eseguita attraverso uno strumento chiamato spirometro, che registra la quantità e la velocità dell’aria inspirata ed espirata.
A cosa serve
L’esame è essenziale per la diagnosi precoce e il monitoraggio di numerose patologie respiratorie, tra cui:
- Asma bronchiale
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
- Fibrosi polmonare
- Disturbi ventilatori restrittivi o ostruttivi
- Valutazione pre-operatoria respiratoria
In contesti di inquinamento atmosferico crescente, esposizione al fumo (attivo o passivo) o attività lavorative a rischio di allergeni, la spirometria rappresenta uno strumento fondamentale per identificare alterazioni anche in soggetti asintomatici.
Quando è indicata
La spirometria è raccomandata in presenza di sintomi respiratori quali:
- Tosse persistente
- Fiato corto (dispnea)
- Sibilo respiratorio
- Senso di costrizione toracica
- Ridotta tolleranza allo sforzo
Inoltre, è utile nei controlli periodici di pazienti già diagnosticati con patologie respiratorie, per verificare l’efficacia delle terapie o l’evoluzione della malattia.
Come si svolge l’esame
Il test viene effettuato seduti. Il paziente respira dentro un boccaglio collegato allo spirometro, seguendo le indicazioni del personale sanitario. È fondamentale eseguire respiri profondi e rapidi, sia in inspirazione sia in espirazione, per ottenere dati accurati. L’esame dura pochi minuti e non comporta dolore.
Interpretazione dei risultati
I parametri principali rilevati sono:
- FVC (capacità vitale forzata): quantità massima di aria espulsa dopo una inspirazione profonda
- FEV1 (volume espiratorio forzato in un secondo): aria espulsa nel primo secondo dell’espirazione
- FEV1/FVC: rapporto che aiuta a distinguere tra patologie ostruttive e restrittive
Valori inferiori ai limiti di normalità possono indicare un’ostruzione bronchiale, come nel caso della BPCO o dell’asma.
Spirometria nel contesto italiano
In Italia, nonostante l’elevata incidenza di malattie respiratorie croniche, la spirometria è ancora sottoutilizzata nella medicina generale. Una maggiore diffusione dell’esame nei contesti di medicina del lavoro, ambulatori territoriali e strutture di prevenzione potrebbe permettere diagnosi più precoci e gestione più efficiente delle patologie respiratorie.
Conclusioni
La spirometria è uno strumento diagnostico fondamentale per la salute respiratoria, utile non solo nei pazienti con sintomi evidenti, ma anche in contesti di screening o prevenzione. Un suo impiego più sistematico, anche in Italia, può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti e la gestione delle malattie respiratorie croniche.