Stenosi carotidea: sai di cosa si tratta?

Stenosi carotidea: sai di cosa si tratta?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 29/06/2023

La stenosi carotidea è una condizione patologica causata dal restringimento di una o di entrambe le carotidi. Il Dott. Francesco De Santis, esperto in Chirurgia Vascolare a Roma, ci parla dei trattamenti più adeguati e dei benefici per il paziente

Che cosa sono le carotidi?

Le carotidi sono le principali arterie che portano il sangue alla testa ed al cervello. Nello specifico le carotidi interne portano il sangue al cervello e le carotidi esterne al viso.

La più frequente patologia che colpisce l’arteria carotide interna è l’arteriosclerosi. Questa malattia provoca il formarsi, come si verifica ad esempio a livello del cuore, di placche arteriosclerotiche (accumuli di calcio) a livello della parete del vaso sanguigno.

Uomo di terza età in visita dal medico

Quando si parla di stenosi carotidea?

Per stenosi carotidea si intende un restringimento del lume della carotide interna legato, nella stragrande maggioranza dei casi, alla presenza di placche arteriosclerotiche. Questa patologia può rimanere a lungo asintomatica fino al momento in cui può portare alla comparsa di un ictus.

L’intervento elettivo di trattamento “tradizionale “di una stenosi carotidea consiste nella disostruzione dell’arteria per via chirurgica attraverso una incisione a livello del collo. Questo intervento può essere oggi di tipo “mini-invasivo “ed eseguito in anestesia locale. Alternativa a questa procedura è la possibilità di dilatare il restringimento dell’arteria con uno stent (una “retina “che schiaccia la placca sulla parete del vaso dall’interno), procedura molto simile a quella che si usa ad esempio per dilatare le coronarie (le arterie del cuore).

Un gruppo non trascurabile di pazienti può essere infine trattato senza intervento “conservativamente" con la sola terapia medica antiaggregante. Per valutare la migliore terapia indicata è necessaria una valutazione completa del paziente che consideri sia le caratteristiche della stenosi (ad esempio di quanto riduce il passaggio del sangue al cervello) che le condizioni cliniche generali del paziente stesso (età, sesso, patologie associate, etc.).

Tempi di recupero e benefici per il paziente?

I tempi di recupero dopo intervento alla carotide, sia quello chirurgico tradizionale che quello con lo stent, sono generalmente oggi piuttosto brevi; un paio di giorni di ricovero ed intorno ad una settimana di convalescenza.

Il principale obiettivo dell’intervento, come della terapia medica nei casi nei quali è indicata, è evitare che il paziente presenti nel tempo un ictus con conseguente paralisi più o meno grave.

Il maggiore rischio legato all’intervento, sia quello chirurgico che dello stent, è invece quello di avere complicanze neurologiche più o meno gravi durante la procedura. Tali complicanze sono riportate in tutte le esperienze dei maggiori centri che trattano questa patologia in una percentuale compresa fra l’1 ed il 3 per cento dei casi, quindi tra 97 a 98 pazienti su 100 hanno un decorso post-operatorio regolare e privo di complicanze.

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