Training autogeno: un approccio basato sull'evidenza

Pubblicato il: 30/05/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 03/06/2024

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento-desensibilizzazione ideata dallo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz. Dal 1932, anno della sua divulgazione, questa tecnica si è affermata come un efficace strumento per la gestione di ansia, depressione e disturbi psicosomatici

 

Origini del metodo

Il training autogeno è stato sviluppato da Johannes Heinrich Schultz studiando le risposte psicosomatiche di soggetti in stato ipnotico. Osservando che specifiche sensazioni si associavano a cambiamenti fisiologici misurabili, Schultz formulò una tecnica che permettesse ai pazienti di autoindurre queste sensazioni e, conseguentemente, le relative risposte fisiologiche. Il metodo si basa anche sui lavori di Abbé Faria ed Émile Coué, i quali contribuirono alla comprensione delle potenzialità della suggestione mentale.

 

In cosa consiste il training autogeno?

Il training autogeno si fonda sulla ripetizione di visualizzazioni mentali e formule verbali che inducono il rilassamento psicofisico. La tecnica prevede l’adozione di una concentrazione passiva sulle percezioni corporee, come la sensazione di pesantezza e calore nelle braccia e nelle gambe. L’obiettivo è che il paziente diventi autonomo nella pratica, differenziandosi così da tecniche come l’ipnosi, dove è richiesto l'intervento di un operatore esterno.

 

A cosa serve il training autogeno?

Il training autogeno è impiegato per migliorare la gestione emotiva e per alleviare disturbi psicosomatici causati dallo stress. In ambito clinico, è utilizzato per trattare ansia, depressione, ipertensione arteriosa e asma bronchiale. In campo sportivo, è apprezzato per migliorare la performance degli atleti, soprattutto in discipline come l’apnea subacquea.

 

Applicazioni del training autogeno

Le applicazioni del training autogeno sono molteplici:

  • Cliniche: trattamento di ansia, depressione, ipertensione arteriosa e asma bronchiale.
  • Sportive: miglioramento della concentrazione e delle performance atletiche.
  • Benessere generale: gestione dello stress e miglioramento della qualità della vita.

 

Benefici del training autogeno

I benefici del training autogeno sono numerosi e supportati da studi clinici. Una metanalisi pubblicata su "Applied Psychophysiology and Biofeedback" ha evidenziato effetti positivi su vari parametri medico-diagnostici e sulla qualità della vita. Tra i principali benefici troviamo:

  • Riduzione dello stress e dell'ansia: attraverso il rilassamento delle tensioni muscolari e mentali.
  • Miglioramento della qualità del sonno: favorendo un riposo più profondo e rigenerante.
  • Aumento della concentrazione e della calma mentale: utile in situazioni di elevato stress o impegno mentale.
  • Alleviamento dei sintomi psicosomatici: come ipertensione e disturbi gastrointestinali.

 

Controindicazioni

Il training autogeno è generalmente sicuro, ma esistono alcune controindicazioni:

  • Problemi cardiaci: come episodi recenti di infarto miocardico.
  • Disturbi psicotici: dove potrebbe aggravare i sintomi.
  • Bambini sotto i 5 anni: per difficoltà nella comprensione e applicazione della tecnica.


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Conclusioni

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento autoindotta che offre numerosi benefici per la gestione dello stress, il miglioramento della salute mentale e fisica, e l’ottimizzazione delle performance sportive. Attraverso la pratica costante, i pazienti possono raggiungere un maggior controllo delle proprie reazioni fisiologiche e psicosomatiche, migliorando la qualità della propria vita. 

Psicologia a Pietra Ligure

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