Tumore del colon-retto: metodi diagnostici e le terapie più recenti (TaTME)

Tumore del colon-retto: metodi diagnostici e le terapie più recenti (TaTME)

Editato da: il 04/05/2020

I sintomi del cancro del colon-retto possono essere facilmente sottovalutati: è importante conoscerli per riuscire a individuarli per tempo. I metodi diagnostici sono molti, come anche le novità nel campo del suo trattamento: tra queste, spicca la tecnica TaTMe. Ne parla il Prof. Alberto Tartaglia, esperto in Chirurgia Generale a Napoli

Cos’è il tumore al colon-retto?

Sebbene l’incidenza del tumore del colon-retto stia gradualmente aumentando nei paesi in via di sviluppo e diminuendo in quelli occidentali, resta comunque la seconda causa di morte in questi ultimi.

Nonostante siano circa 40.000 i nuovi casi ogni anno in Italia, questo tipo di tumore non riceve ancora abbastanza attenzione da parte dei medici e dall’opinione pubblica. In aggiunta, i suoi sintomi sono difficili da individuare, risultando in una diagnosi spesso tardiva che rende appropriato l’epiteto di “killer silenzioso”.

Come si sviluppa?

Quasi tutti i tumori al colon-retto si sviluppano dalla trasformazione maligna dei polipi intestinali. Questi sono protuberanze che nascono a causa della proliferazione eccessiva delle cellule della mucosa intestinale, e che sporgono poi verso l’interno dell’organo; possono essere attaccati all’intestino tramite un peduncolo o avere una base piatta. Sono solitamente formazioni benigne, ma alcuni presentano un certo rischio di svilupparsi in senso maligno.

Quali sono i sintomi?

  • Sanguinamento anale;
  • Rettorragia;
  • Modifica dell’alvo;
  • Tenesmo;
  • Senso incompleto di svuotamento;
  • Stipsi, particolarmente se di recente insorgenza;
  • Perdita di peso.

Come viene diagnosticato?

Ci sono diversi metodi per diagnosticare per tempo questo tipo di tumore nella popolazione a rischio.

La diagnosi si avvale dell'esame clinico, che consiste nella palpazione dell'addome alla ricerca di eventuali masse a livello dell'intestino, del fegato e dei linfonodi, e nell'esplorazione rettale (circa il 70% dei tumori del retto si sente con le dita).

  • Colonscopia: con questo esame si effettua una biopsia, ovvero viene prelevato un campione di tessuto. Questo viene sottoposto a un esame istologico, che permette di accertarsi della presenza del tumore;
  • Ecografia transrettale: rileva i tumori più grandi di un centimetro e il loro grado di penetrazione nell’intestino;
  • TAC addome: restituisce informazioni sullo stato di salute degli altri organi dell’addome;
  • TAC del torace, ecografia del fegato, scintigrafia ossea, tomografia a emissione di positroni (PET), risonanza magnetica: questi esami aiutano a scoprire se sono presenti metastasi (quest’ultima avviene quando le cellule tumorali si spostano e diffondono il tumore in altre parti del corpo).

Le ultime novità nella cura del cancro al retto

Il trattamento del tumore del retto ha subito molteplici cambiamenti negli ultimi anni, grazie al diverso approccio multidisciplinare alla patologia e all’avvento di nuove tecnologie. Queste ultime hanno portato a un miglioramento della tecnica chirurgica, con conseguente vantaggio in termini di radicalità oncologica e prevenzione delle complicanze.

La tecnica della Total Mesorectal Excision viene definita il “gold standard” chirurgico. Oggi si è passati da una chirurgia eseguita a cielo aperto a una mini-invasiva, rappresentata dalla chirurgia laparoscopica e robotica.

Una tecnica più recente è quella della Trans-Anal Total Mesorectal Excision (TaTME): si tratta di un nuovo approccio al tumore del retto che combina la tecnica trans-addominale con quella trans-anale. La chirurgia laparoscopica viene ormai definita tradizionale ed è utile confrontarla con la TaTME, evidenziando quali caratteristiche della neoplasia e del paziente rendano quest’ultima tecnica in grado di superare alcune criticità chirurgiche. Infatti tale tecnica risulta eccellente nei casi di tumori del retto medio e basso (con salvataggio degli sfinteri) ed ancora di più quando gli spazi di manovra chirurgica sono molto ristretti come nel bacino degli uomini e nelle grosse masse tumorali. In questi casi la via trans addominale può rappresentare una sfida anche per chirurghi molto esperti. L’approccio trans anale non è limitato ai tumori del retto, ma anche a malattie infiammatorie e altre patologie benigne.

Chirurgia Generale a Napoli