Un problema molto fastidioso: le emorroidi

Un problema molto fastidioso: le emorroidi

Editato da: Veronica Renzi il 24/11/2023

Le emorroidi sono una patologia molto fastidiosa per il paziente che ne soffre. Ma come mai si dice che almeno una volta nella vita ne soffriremo tutti? Come possiamo prevenirla? L’esperto in Proctologia e Disturbi dell’Apparato Digerente dell’Istituto Clinico San Carlo, Dott. Corrado Bottini, ci spiega di cosa si tratta

Cosa sono le emorroidi?

Le emorroidi sono un tessuto riccamente vascolarizzato che fanno parte della normale anatomia umana. All’interno del canale anale ci sono dei cuscinetti, denominati cuscinetti anali di Thomson, che hanno la duplice funzione di proteggere il canale anale durante la defecazione e contribuire a mantenere la continenza anale a riposo.

Nel corso della vita, il tessuto di sostegno che avvolge il canale anale e il pavimento pelvico tende a cedere, e le emorroidi prolassano all’interno, diventando sintomatiche. I sintomi più frequenti delle emorroidi sono, infatti, il sanguinamento ed il prolasso: durante la defecazione e quando si assume la posizione eretta, tendono a fuoriuscire dal canale anale. Altri sintomi posso essere il fastidio, il disagio, occasionalmente il prurito e la mucorrea, cioè la perdita di muco dall’ano. Tra i sintomi cronici, invece, ci può essere l’anemia. Il dolore non è un sintomo tipico delle emorroidi, o meglio si manifesta solo in caso di complicanze, ossia quando si tratta di trombosi emorroidaria.

Emorroidi: perché sono un problema così comune?

Si dice che tutti noi, nel corso della nostra vita, prima o poi soffriremo di un sintomo riconducibile alla patologia emorroidaria.

Tra uomini e donne non ci sono differenze di sesso, anche se le donne, in particolari momenti della loro vita, specialmente durante il periodo mestruale o durante la gravidanza, sono molto suscettibili alle emorroidi.

Fattori predisponenti della patologia emorroidaria sono le errate abitudini alimentari e le errate abitudini igienico comportamentali. Infatti, tra le popolazioni non occidentalizzate (come quella africana), questa patologia è raramente riscontrabile.

Bisogna assumere una dieta ad alto contenuto di scorie: mangiare frutta, mangiare verdura, bere molta acqua, fare attività fisica, evitare la stitichezza ed i prolungati stazionamenti alla toilette. Tutti questi fattori possono contribuire a prevenire la formazione della patologia emorroidaria.

Come si diagnosticano le emorroidi?

Le emorroidi sono facilmente diagnosticabili durante una visita proctologica. È necessario quindi visitare il paziente, sdraiato sul lettino in posizione di Sims, cioè in decubito laterale sinistra con le ginocchia ripiegate sulla pancia. Si esegue prima un’esplorazione rettale per valutare l’intensità del dolore durante la visualizzazione del canale anale e del retto inferiore. L’esame fondamentale, senza il quale non è possibile fare diagnosi alle emorroidi, è l’anoscopia: si introduce uno strumento, monouso e ben lubrificato, all’interno del canale anale, il quale viene collegato a una fonte luminosa che permette di valutare endoscopicamente la presenza delle emorroidi che prolassano all’interno del canale anale.

Curare le emorroidi: trattamenti, terapie, interventi

Ci sono pomate, supposte, compresse da assumere regolarmente per togliere il sintomo del dolore e del sanguinamento. Una consiglio fondamentale è sempre quello di fare dei bidet tiepidi: è sbagliato utilizzare l’acqua fredda per curare le emorroidi. Quando, invece, sono più sintomatiche allora vanno trattate, o con trattamenti ambulatoriali parachirurgici o con trattamenti chirurgici (questo in base ai sintomi, alle esigenze del paziente e al grado delle emorroidi). Ad esempio, se le emorroidi non sono molto grosse e producono solo dello sporadico sanguinamento, è possibile fare un intervento ambulatoriale, chiamato legatura elastica: in pratica, si può catturare il nodulo emorroidario e legarlo con un piccolo elastico che dopo una settimana lo farà cadere. Ovviamente, quando la patologia emorroidaria è molto più importante e i sintomi sono più impegnativi, va trattata chirurgicamente. È importante sottolineare, però, che solo nel 14-15% dei casi di pazienti affetti da patologia emorroidaria, è necessario l’intervento chirurgico.

Chirurgia Generale a Busto Arsizio