Con ernia inguinale ci riferiamo a la fuoriuscita di una parte dell’intestino in direzione dell’inguine. Ma quali sono i sintomi e come si cura? Scopriamolo insieme al Dott. Fabio Caniglia, specialista in Chirurgia generale
Come si manifesta l’ernia inguinale?
L’ernia inguinale rappresenta una patologia molto comune, che può affliggere chiunque a qualsiasi età. Il paziente di solito si rivolge al medico lamentando un gonfiore in regione inguinale, che diventa più grande stando in piedi o facendo sforzi e scompare quando è sdraiato. Il sintomo più frequente è il dolore o comunque un senso di pesantezza in regione inguinale che corrisponde, di solito, alla sede dove compare la tipica tumefazione. In alcuni casi l’ernia si può strozzare, quindi è necessario recarsi repentinamente al Pronto Soccorso. Paradossalmente le ernie più “pericolose”, quelle cioè più a rischio di strozzamento, sono quelle non troppo grandi.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di ernia inguinale si fa sostanzialmente con la visita, in particolare con la palpazione della regione inguinale, sia a riposo sia facendo fare al paziente uno sforzo addominale (tosse o gli addominali). In rari casi in cui l’ernia è sintomatica ma particolarmente piccola, si rende utile l’esecuzione di un’ecografia della regione per evidenziare l’eventuale presenza del difetto erniario.
Come si cura l’ernia inguinale?
La terapia è sostanzialmente chirurgica. Infatti, l’ernia non potrà mai, in nessun caso, scomparire: o resta stabile o peggiora e diventa più grande. Rimedi quali fasce elastiche o mutande contenitive possono alleviare la sintomatologia, ma in nessun caso risolvere il problema. L’entità dell’intervento, relativamente modesto, spinge la maggior parte dei pazienti a rivolgersi al Chirurgo per correggere il difetto di parete.
L’intervento chirurgico può essere eseguito per via tradizionale, quindi con un piccolo taglietto di circa 5-7 cm in regione inguinale e il posizionamento di una rete in polipropilene, oppure per via laparoscopica. Quest’ultima opzione negli ultimi tempi sta sempre più prendendo piede; in particolare viene consigliata a persone affette da ernia bilaterale o a chi deve riprendere un’attività sportiva, anche agonistica, in tempi brevissimi. Nel caso di intervento laparoscopico l’intervento deve necessariamente essere eseguito in anestesia generale, ma l’utilizzo di tre mini-incisioni, due di 5 mm e una di 10 mm, permette di riprendere l’attività fisica, anche pesante, in tempi rapidissimi, virtualmente anche il giorno successivo l’intervento. Inoltre, cosa da non sottovalutare specialmente in persone giovani, la riuscita estetica è eccellente: dopo alcuni mesi le cicatrici posso essere addirittura non più “rintracciabili”.