Vaginiti: cause, sintomi e differenze tra le principali forme

Pubblicato il: 28/04/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 28/04/2025

Le vaginiti sono tra i disturbi ginecologici più comuni nella popolazione femminile, e a seconda delle cause si differenziano in diverse forme. In questo articolo approfondiamo i sintomi principali, le cause e le differenze tra le principali forme di vaginite: candidosi vaginale, vaginosi batterica e tricomoniasi. Ci aiuta in questa analisi la Dott.ssa Lodovica Carli, specialista in Ginecologia e Ostetricia a Bari, Altamura e Fasano.

Cos’è una vaginite?

Il termine “vaginite” indica genericamente un’infiammazione della mucosa vaginale. Spesso è accompagnata anche da vulvite, ovvero infiammazione della vulva. Le cause più comuni sono le infezioni di natura fungina, batterica o parassitaria, ma anche reazioni irritative o allergiche.

Quali sono i sintomi più comuni?

I sintomi della vaginite variano a seconda della causa, ma i più frequenti sono:

  • prurito vaginale
  • bruciore
  • arrossamento
  • perdite vaginali anomale (per quantità, colore o odore)
  • dolore nei rapporti (dispareunia)
  • talvolta fastidio urinario


La presenza di uno o più di questi sintomi deve sempre essere valutata dal ginecologo per una diagnosi precisa.

Differenze tra le principali forme di vaginite

  • Candidosi vaginale

È causata da un fungo, la Candida albicans, normalmente presente nella flora vaginale in piccole quantità. Quando l’equilibrio si altera (per esempio a causa di antibiotici, stress o gravidanza), la candida può proliferare e causare sintomi come prurito intenso, bruciore e perdite bianche, simili a “ricotta”.

  • Vaginosi batterica

Diversamente dalla candidosi, non è propriamente un’infezione ma un’alterazione della flora vaginale. In questo caso diminuiscono i lattobacilli (batteri “buoni”) e proliferano batteri anaerobi, come Gardnerella vaginalis. Le perdite sono grigie, fluide e spesso associate a un odore sgradevole simile al “pesce avariato”.

  • Tricomoniasi

È un’infezione sessualmente trasmessa causata dal protozoo Trichomonas vaginalis. I sintomi includono perdite giallo-verdi, schiumose e maleodoranti, accompagnate da prurito e irritazione. Può essere asintomatica in alcuni casi, ma è importante riconoscerla e trattarla per prevenire complicanze.

Diagnosi e trattamento

Per distinguere le diverse forme di vaginite, il ginecologo esegue un’anamnesi accurata e, se necessario, preleva un campione delle secrezioni vaginali per l’analisi microscopica o colturale. Il trattamento varia in base alla causa:

  • antimicotici per la candidosi
  • antibiotici specifici per la vaginosi batterica
  • antiprotozoari per la tricomoniasi


È importante evitare l’automedicazione e seguire sempre le indicazioni del medico.


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Come prevenire le vaginiti?

La prevenzione si basa su alcune regole semplici:

  • mantenere una corretta igiene intima, evitando prodotti aggressivi
  • utilizzare biancheria in cotone
  • evitare indumenti troppo aderenti
  • non abusare di lavande vaginali
  • proteggere i rapporti sessuali con il profilattico
  • curare l’alimentazione e ridurre lo stress, che può influenzare la flora vaginale

Conclusioni

Riconoscere precocemente i sintomi delle vaginiti e comprenderne le differenze è fondamentale per intraprendere un trattamento efficace. In presenza di disturbi persistenti, è sempre opportuno rivolgersi al proprio ginecologo per una valutazione accurata e personalizzata. 

Ginecologia e Ostetricia a Bari

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