Chirurgia endoscopica della base cranica
Cos’è la chirurgia endoscopica della base cranica?
La chirurgia endoscopica consente di accedere al cranio mediante endoscopi attraverso la cavità nasale, senza che sia necessario aprire il cranio stesso.
La base cranica è la parte ossea che sostiene il cervello e lo separa dal resto della testa. Nella sua parte inferiore si trovano i nervi e i vasi che vanno al cervello, mentre sotto di essa vi sono le varie strutture nasali, le cavità sinusali, le ossa facciali e i muscoli associati alla masticazione. L’endoscopia è preferibile alla chirurgia tradizionale, in quanto offre svariati vantaggi:
- Minore durata dell’intervento
- Possibilità di operare aree considerate inaccessibili e tumori di grandi dimensioni
- Assenza di cicatrici sul volto
- Miglioramento dei risultati funzionali
- Minore durata del ricovero
A cosa serve?
Si ricorre a questa tecnica per operare tumori o lesioni situati nel tetto delle fosse nasali, a contatto diretto con la fossa cranica. Permette di affrontare tumori precedentemente considerati non trattabili. Tra le varie applicazioni della chirurgia endoscopica del cranio si sottolineano le seguenti:
- Tumori dell’ipofisi
- Tumori del clivus e dell’odontoide
- Fistole di liquido cefalorachidiano
- Tumori della fossa cranica anteriore, media e pterigopalatina
In cosa consiste?
Questa chirurgia mininvasiva permette di accedere alla cavità nasale tramite endoscopia, senza dover aprire il cranio. Gli strumenti ottici ed endoscopici usati nel trattamento vengono introdotti tramite la cavità nasale, e permettono al chirurgo di visualizzare il campo operatorio ad alta definizione attraverso fotocamere stereoscopiche collegate tramite fibra ottica. In questo modo le immagini ottenute sono tridimensionali, a colori, ad alta risoluzione e in realtà aumentata. L’impiego di meccanismi di controllo, ossia il monitoraggio dei nervi cerebrali e facciali durante l’intervento, permette di evitare che vengano danneggiati.
Preparazione per la chirurgia endoscopica della base cranica
Per questo tipo di operazioni è necessario avvalersi di un’équipe multidisciplinare composta da specialisti in neurochirurgia, otorinolaringoiatria e neurofisiologia. Lo specialista può chiedere ad esempio informazioni legate all’anamnesi del paziente, analisi del sangue o un elettrocardiogramma. Prima dell’operazione si esegue un’anestesia generale, in modo che il paziente non senta nessun dolore. La respirazione avverrà tramite ventilazione meccanica attraverso un tubo inserito nelle vie aeree.
Recupero postintervento
La fase postoperatoria non presenta grandi complicanze, anche se ciò dipende dal grado di difficoltà dell’intervento stesso. Quando il paziente si sarà ripreso dall’anestesia, lo specialista eseguirà una valutazione neurologica e spiegherà com’è andato l’intervento. In base al tipo di operazione il paziente potrà trovarsi o meno in terapia intensiva, e rimarrà ricoverato alcuni giorni.
Trattamenti alternativi
La chirurgia endoscopica della base cranica è attualmente una delle tecniche più avanzate, soprattutto dal momento che è poco invasiva e comporta pochi disagi. Ciò non significa che non si ricorra ad altre tecniche, come le craniotomie.