Narcolessia

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la narcolessia?

La narcolessia è una condizione neurologica che influisce sul controllo del sonno da parte del cervello. Si tratta di una condizione caratterizzata da “attacchi di sonno” durante il giorno, durante i quali ci si addormenta all’improvviso, senza averne il controllo. La narcolessia è relativamente rara: colpisce solo 1 persona su 2.000 e colpisce uomini e donne in egual misura. Non ne è chiara la causa, ma si ritiene che la narcolessia possa essere scatenata dalla pubertà, dalla menopausa, da un’infezione oppure da un forte stress psicologico. La maggior parte delle persone a cui viene diagnosticata ha tra i 20 e i 40 anni.

Sintomi della narcolessia

Come già accennato il sintomo più noto della narcolessia sono gli attacchi di sonno durante il giorno. Altri sintomi includono:

  • eccessiva sonnolenza diurna;
  • sonno notturno disturbato;
  • cataplessia: una perdita improvvisa di forza e di controllo in alcuni muscoli, con conseguente biascicamento, testa che ciondola e che talvolta casca;
  • paralisi del sonno: improvvisa incapacità di muoversi quando ci si addormenta o ci si sveglia, che generalmente dura pochi minuti;
  • allucinazioni quando si va a dormire o ci si sveglia;
  • comportamento automatico: effettuare delle attività senza, in seguito, conservarne alcun ricordo.

Diagnosi per narcolessia

La diagnosi viene effettuata da un medico di famiglia e comporta l’esclusione di altre condizioni che possono causare sintomi simili, come l’apnea notturna, la sindrome delle gambe senza riposo, l’epilessia o una ghiandola tiroidea ipoattiva.

Per effettuare la diagnosi il medico di famiglia esaminerà il modello di sonno e l’anamnesi, ed eseguirà alcuni esami. Gli esami più comuni includono:

  • esame polisonnografico (PSG): misura l’attività elettrica del cervello quando ci si addormenta e durante il sonno;
  • test di latenza multipla del sonno (Multiple Sleep Latency Test, MSLT): misura la “latenza del sonno”, ovvero la velocità con cui ci si addormenta;
  • puntura lombare: viene eseguita per prelevare un campione di liquido cerebrospinale. Le persone affette da narcolessia spesso hanno una carenza di ipocretina nel cervello e l’esame del liquido cerebrospinale è in grado di stabilire se si tratti di questo.

Trattamenti per la narcolessia

È possibile fare molto per migliorare i sintomi adottando delle buone routine del sonno e modifiche alla dieta. Queste includono: evitare la caffeina, non mangiare poco prima di andare a letto, mantenere la propria camera da letto a una temperatura confortevole e fare frequenti sonnellini durante il giorno.

Il medico potrebbe inoltre prescrivere dei farmaci. Tra le opzioni disponibili vi sono:

  • uno stimolante, come per esempio modafinil o desamfetamina, che aiutano a rimanere svegli durante il giorno
  • ossibato di sodio: può aiutare a dormire di notte, consentendo quindi di contrastare la sonnolenza diurna; può inoltre alleviare la cataplessia
  • antidepressivi: a volte vengono offerti come opzione di trattamento della paralisi del sonno e delle allucinazioni