Coronarografia: a che cosa serve?

Coronarografia: a che cosa serve?

Editato da: Sharon Campolongo il 02/11/2023

La coronarografia è un esame diagnostico invasivo che, utilizzando un mezzo di contrasto, permette di visualizzare le arterie coronarie, ovvero quelle arterie che portano il sangue al cuore. Capiamo meglio in che cosa consiste e come si esegue nel seguente articolo

Quando è possibile eseguire tale esame?

Si ricorre alla coronarografia quando si verificano alcune condizioni come:

Si può eseguire questo esame anche in condizione d’urgenza in presenza di un infarto miocardico acuto.

modellino di un cuore

Come si esegue?

Prima di sottoporsi all’esame, il paziente deve eseguire un digiuno di 12 ore e dovrà avvisare il medico nel caso in cui stesse seguendo uno o più trattamenti farmacologici, in modo tale da sospenderli se necessario.

La coronarografia si esegue in anestesia locale, poiché è necessario ottenere una “via d’accesso” per inserire un catetere che raggiungerà l’origine delle coronarie. Inoltre, grazie al mezzo di contrasto si potranno visualizzare i rami delle coronarie.

L’esame dura 30-40 minuti ed è, generalmente, indolore. Tuttavia, i pazienti possono percepire una sensazione di calore.

Quali sono i rischi?

Essendo un esame invasivo, la coronarografia può provocare alcune complicanze come ematomi al sito di accesso, aritmie e angina.

Inoltre, si possono manifestare reazioni allergiche a causa del mezzo di contrasto.

Molto raramente si verificano complicanze più gravi, tra cui infarto e morte, e generalmente colpiscono i pazienti con malattie coronariche complesse e avanzate.

Cosa succede dopo l’esame?

In seguito alla coronarografia è necessario rimanere in Ospedale fino al giorno successivo: se l’esame è stato realizzato per via femorale, il paziente dovrà rimanere a letto; invece se l’esame è stato eseguito per via radiale, il paziente potrà muoversi.

Si consiglia di assumere liquidi per eliminare il mezzo di contrasto.

Cosa dicono i risultati?

I risultati dell’esame possono dare origine a tre possibili scenari:

  • Esclusione della presenza di restringimenti coronarici importanti;
  • Conferma di almeno un restringimento coronarico significativo;
  • Evidenza di una malattia coronarica estesa con restringimenti che colpiscono quasi tutti i rami principali.
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