Si stima che tra il 20% e il 34% dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto siano colpiti da metastasi epatiche fin dalla diagnosi iniziale. Questa realtà rende la gestione di tale patologia un dilemma complesso, affrontato dalla comunità scientifica con approcci diversi e spesso controversi. I progressi recenti in varie discipline rendono la decisione ancora più intricata. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Nicola Cinardi, Chirurgo generale a Catania
Opzioni chirurgiche: combinato o sequenziale
Sul fronte tecnico, le resezioni del colon-retto e del fegato possono essere eseguite in un unico tempo chirurgico combinato o in modo sequenziale, noto come "staged approach". L'approccio combinato prevede l'asportazione di lesioni coliche ed epatiche nello stesso intervento, mentre nel secondo caso si procede con la resezione colica o epatica in tempi successivi, definendo "colon first" o "liver first" l'ordine delle operazioni. La scelta tra queste opzioni dipende dalla complessità dell'epatectomia, dalle eventuali comorbidità, dal rischio chirurgico e dall'esperienza del team medico.
Scenario terapeutico: dalle opzioni sintomatiche alle considerazioni resecabili
Le opzioni terapeutiche si articolano in diverse situazioni, considerando la sintomatologia iniziale del tumore primario e la resecabilità delle metastasi epatiche:
- Carcinoma colorettale sintomatico con metastasi epatica resecabile: possibilità di approccio chirurgico combinato o "colon first" seguito da chemioterapia adiuvante e resezione epatica.
- Carcinoma colorettale con metastasi epatica non resecabile: approccio "colon first" con chemioterapia neoadiuvante o adiuvante e ristadiazione per resezione epatica.
- Carcinoma colorettale asintomatico con metastasi epatica resecabile: possibilità di approccio chirurgico combinato o "liver first" con chemioterapia neoadiuvante o adiuvante.
- Carcinoma colorettale asintomatico con metastasi epatica non resecabile: approccio chemioterapico neoadiuvante e successiva ristadiazione.
Ruolo cruciale della chemioterapia neoadiuvante
Per i pazienti con cancro primitivo asintomatico, anche con metastasi epatiche resecabili iniziali, la somministrazione di chemioterapia neoadiuvante è raccomandata come primo passo. In centri specializzati, la resezione della metastasi epatica unitamente alla resezione del tumore primario sembra essere la scelta ottimale.
Approccio mininvasivo: vantaggi e nuove frontiere
Nel nostro centro, per pazienti selezionati, l'intervento chirurgico combinato può essere eseguito in modo mininvasivo durante il tempo colico e quello epatico. Questo approccio offre vantaggi significativi, come la gestione più efficace del dolore postoperatorio, una riduzione delle comorbidità e della degenza ospedaliera, mantenendo allo stesso tempo la stessa radicalità oncologica della chirurgia tradizionale.