Affrontare la vulvodinia con una prospettiva terapeutica integrata

Pubblicato il: 29/02/2024 Editato da: Veronica Renzi il 29/02/2024

Il termine “vuolvodinia” indica un dolore cronico localizzato nell’area vulvare e persistente da 3 a 6 mesi; è un vocabolo che include un’ampia varietà di condizioni cliniche vulvari con un sintomo in comune: un dolore cronico, continuo o intermittente, spontaneo o provocato, e invalidante. Approfondiamo l’argomento in questo articolo con la Dott.ssa Silvia Corrent, Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa a Roma

Tipologie di dolore vulvare

Il 12-15% delle donne soffre di questo dolore. Ci sono due principali tipologie di dolore: la donna può avere una vestibolodinia, è la forma più frequente ed è definita come un dolore o un bruciore localizzato vicino al vestibolo della vulva, provocata dalla pressione o dalla frizione sul vestibolo stesso, di norma è un dolore associato ai rapporti, ai pantaloni stretti, non è mai spontaneo; la seconda tipologia è la vulvodinia generalizzata, in cui il dolore o il bruciore non sono limitati all’area del vestibolo e compaiono anche in assenza di pressione o contatto.

Legame con altre patologie mediche

Molto spesso la vulvodinia si manifesta con altre patologie mediche come ad esempio infezioni vulvovaginali. Il più delle volte è esacerbata da trigger sessuali come la penetrazione, con conseguente perdita di desiderio. Capita infatti che alcune componenti della vulvodinia come l’ipertono acquisito del pavimento pelvico e la proliferazione delle fibre nervose del dolore possano provocare dolore durante i rapporti sessuali, e che, la secchezza vaginale ma non solo, concorra a mantenere il dolore vulvare. La dispareunia è una componente del dolore vulvare legata alla sollecitazione meccanica del rapporto sessuale e può essere l’unico sintomo che la donna avverte, soprattutto nella vestibolodinia provocata.

Impatto psicologico

La donna si confronta con la paura del giudizio di un dolore che sembra essere solo nella sua testa, un giudizio che potrebbe essere vissuto sia con i medici di riferimento sia con un eventuale partner. E mentre si cercano risposte quel dolore ombra apparentemente nella sua testa ingloba l’intera persona, il corpo, l’amore, l’umore, il denaro investito nelle ricerche mediche e possibili soluzioni, la comunicazione, il lavoro imbrattato dalle continue assenze, la famiglia che guarda una donna perdere attenzioni verso di essa.

Valutazione e terapia

La valutazione, l’analisi e la quantificazione del dolore vulvare, soggettiva e obiettiva, è fondamentale per comprendere l’esperienza della donna e pianificare la terapia efficace. Questa terapia è volta alla limitazione dei fattori trigger, alla neuromodulazione della sensibilizzazione periferica e centrale, riequilibrio delle disfunzioni della muscolatura del pavimento pelvico e al supporto psicologico e sessuologico della donna presa in carico ed eventualmente della coppia, con un approccio orientato alla riduzione del dolore e/o della reazione fobica e/o ansiosa e sull’integrazione della componente sessuale nell’identità della donna.

Psicologia a Albano Laziale

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