Alla scoperta della spondilolistesi

Alla scoperta della spondilolistesi

Editato da: Serena Silvia Ponso il 15/05/2023

La spondilolistesi è una condizione patologica determinata dallo spostamento progressivo di una vertebra rispetto a quella sottostante. Ne abbiamo parlato con il Dott. Giuseppe Maida, specialista in Neurochirurgia

Quali sono le caratteristiche della spondilolistesi?

Lo scivolamento della vertebra sopra quella sottostante determina la sub-lussazione, ossia la definitiva perdita dei normali rapporti fra le due. Di solito questa patologia interessa l’ultima porzione della colonna vertebrale formata da 5 vertebre (regione lombare), ma a volte può interessare altre vertebre lombari.

Inoltre, la spondilolistesi può essere di diversi tipi a seconda di come avviene lo scivolamento della vertebra:

  • Se in avanti si parla di anterolistesi;
  • Se all’indietro si parla di retrolistesi;
  • Se di lato si parla di laterolistesi (condizione più rara).

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Da che cosa è causata la spondilolistesi?

Le cause della spondilolistesi possono essere diverse, ma la più evidente è la rottura dell’istmo vertebrale, ovvero la spondilolisi. Altre possono essere:

  1. L’invecchiamento, che determina la degenerazione di vertebre e dischi (spondilolistesi degenerativa);
  2. Traumi da impatto a carico della colonna vertebrale (cadute o colpi diretti);
  3. Sport eseguiti in iperestensione del rachide lombare (in questo caso il rischio di rottura dell’istmo aumenta del 30%);
  4. Infezioni, come ad esempio il Morbo di Pott.

Che sintomi provoca la spondilolistesi?

I sintomi possono variare a seconda dell’entità dello spostamento vertebrale, che di solito si manifesta con il dolore tipico della lombalgia, che poi viene aggravato con disturbi lombo-sacrali e da sforzi fisici o semplicemente dal fatto di rimanere in piedi a lungo.

Quando diventa grave, la spondilolistesi può diventare cronica ed essere accompagnata da un dolore che è tipico della sciatica. Oltre al dolore, altri sintomi possono essere i seguenti:

  1. Scosse, sensazione di intorpidimento, formicolii o debolezza a una o a entrambe le gambe e i piedi;
  2. Indolenzimento, rigidità o deficit di movimento delle gambe e/o della schiena;
  3. Stanchezza;
  4. Persistente malformazione della fisiologica sinuosità della colonna vertebrale (nei casi più gravi).

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Quali trattamenti vengono impiegati per la spondilolistesi?

Per la spondilolistesi si possono adottare trattamenti sia di tipo conservativo sia di tipo chirurgico.

Il trattamento di tipo conservativo è consigliato per i pazienti più giovani e nei casi di spondilolistesi di basso grado (generalmente di primo e secondo), e consiste in una combinazione di farmaci antinfiammatori non steroidei o FANS se prescritti dal medico, modifica dello stile di vita, fisioterapia e infiltrazioni in alcuni casi.

Il trattamento chirurgico, invece, è consigliato quando:

  1. I pazienti presentano sintomi cronici o disabilitanti;
  2. Il dolore aumenta;
  3. Il trattamento conservativo non ha avuto successo dopo 6 mesi dall’inizio;
  4. Lo scivolamento della vertebra è grave;
  5. I pazienti manifestano un progressivo deficit neurologico.

Diverse sono le tecniche chirurgiche utili negli interventi di spondilolistesi, ma sarà il chirurgo vertebrale a scegliere la tecnica più idonea in base alle caratteristiche del paziente.

Si può prevenire la spondilolistesi?  Se sì, in che modo?

Prevenire la spondilolistesi è possibile salvaguardando le condizioni che possono determinare uno sviluppo della patologia. Dunque, bisogna evitare di sovraccaricare la colonna vertebrale in modo eccessivo, ridurre al minimo il rischio di incorrere nella rottura o nel deterioramento delle vertebre ed evitare eventuali traumi in questa parte del corpo.

Inoltre, può essere utile svolgere regolare esercizio fisico di tipo aerobico per rafforzare i muscoli di schiena, glutei e addome, e proteggere i legamenti e dischi intervertebrali dalle sollecitazioni dovute alle attività quotidiane, ma anche mantenere sempre una postura corretta quando si è seduti e non strafare a tavola per mantenere un adeguato peso corporeo.

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