Anemia da carenza di ferro: cause, sintomi e trattamenti

Pubblicato il: 15/05/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 15/05/2025

L’anemia da carenza di ferro è la forma di anemia più diffusa in Italia e nel mondo, con un impatto rilevante sulla qualità della vita, soprattutto nelle donne in età fertile, nei bambini e negli anziani. Cerchiamo di capire insieme al Dott. Giancarlo Sandri, Ematologo a Roma, quali sono le cause, i sintomi e i trattamenti per curare l’anemia.

Quali sono le cause principali?

La carenza di ferro può derivare da molteplici fattori:

  • Perdite ematiche: sono la causa più frequente, soprattutto in caso di mestruazioni abbondanti, ulcere gastriche, emorroidi o sanguinamenti intestinali occulti.
  • Aumentato fabbisogno: si verifica durante la gravidanza, l’allattamento, la crescita nell’età infantile e adolescenziale.
  • Assunzione insufficiente: una dieta povera di alimenti ricchi di ferro, come carne rossa, legumi e verdure a foglia verde, può ridurre le riserve corporee.
  • Assorbimento ridotto: condizioni come la celiachia, le gastriti atrofiche o l’uso prolungato di antiacidi possono limitare l’assorbimento intestinale del ferro.

Sintomi più comuni

I sintomi dell’anemia sideropenica sono spesso sfumati nelle fasi iniziali, ma tendono a diventare più evidenti con l’aggravarsi della carenza:

  • Stanchezza persistente e mancanza di energia
  • Pallore cutaneo e mucoso
  • Respiro corto durante gli sforzi
  • Capogiri e cefalee
  • Unghie fragili e capelli sottili
  • Palpitazioni
  • In alcuni casi: alterazioni del gusto e desiderio di masticare sostanze non alimentari (pica)

Diagnosi: gli esami da eseguire

La diagnosi si basa su un semplice esame del sangue, che include:

  • Emocromo: per valutare i livelli di emoglobina e il numero di globuli rossi
  • Ferritina: riflette le riserve di ferro
  • Ferro sierico e transferrina: utili per analizzare il ferro circolante e la capacità di trasporto


Nei casi sospetti, può essere necessario eseguire ulteriori indagini gastroenterologiche per individuare eventuali perdite ematiche occulte.

Quali sono i trattamenti più efficaci?

Il trattamento prevede il ripristino delle riserve di ferro e la cura della causa sottostante:

  • Integratori orali di ferro: sono la terapia di prima linea e vanno assunti lontano dai pasti per favorire l’assorbimento.
  • Ferro endovenoso: riservato a pazienti con intolleranza agli orali, malassorbimento o necessità rapide di reintegro.
  • Modifiche dietetiche: è utile incrementare l’assunzione di ferro eme (carni rosse, fegato) e ferro non-eme (legumi, spinaci), associando alimenti ricchi di vitamina C per migliorare l’assorbimento.


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Prevenzione e monitoraggio

In alcune categorie a rischio (gravidanza, età avanzata, donatori frequenti) può essere indicato un controllo periodico dei valori di ferro e ferritina. La prevenzione passa da una dieta equilibrata, dalla cura delle patologie gastrointestinali e da una corretta informazione sanitaria.

Conclusione

L’anemia da carenza di ferro è una condizione trattabile e prevenibile. Il riconoscimento precoce dei sintomi e una corretta valutazione ematologica sono fondamentali per evitare complicazioni e migliorare il benessere del paziente.

Ematologia a Roma

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