L’anemia da carenza di ferro è la forma di anemia più diffusa in Italia e nel mondo, con un impatto rilevante sulla qualità della vita, soprattutto nelle donne in età fertile, nei bambini e negli anziani. Cerchiamo di capire insieme al Dott. Giancarlo Sandri, Ematologo a Roma, quali sono le cause, i sintomi e i trattamenti per curare l’anemia.
Quali sono le cause principali?
La carenza di ferro può derivare da molteplici fattori:
- Perdite ematiche: sono la causa più frequente, soprattutto in caso di mestruazioni abbondanti, ulcere gastriche, emorroidi o sanguinamenti intestinali occulti.
- Aumentato fabbisogno: si verifica durante la gravidanza, l’allattamento, la crescita nell’età infantile e adolescenziale.
- Assunzione insufficiente: una dieta povera di alimenti ricchi di ferro, come carne rossa, legumi e verdure a foglia verde, può ridurre le riserve corporee.
- Assorbimento ridotto: condizioni come la celiachia, le gastriti atrofiche o l’uso prolungato di antiacidi possono limitare l’assorbimento intestinale del ferro.
Sintomi più comuni
I sintomi dell’anemia sideropenica sono spesso sfumati nelle fasi iniziali, ma tendono a diventare più evidenti con l’aggravarsi della carenza:
- Stanchezza persistente e mancanza di energia
- Pallore cutaneo e mucoso
- Respiro corto durante gli sforzi
- Capogiri e cefalee
- Unghie fragili e capelli sottili
- Palpitazioni
- In alcuni casi: alterazioni del gusto e desiderio di masticare sostanze non alimentari (pica)
Diagnosi: gli esami da eseguire
La diagnosi si basa su un semplice esame del sangue, che include:
- Emocromo: per valutare i livelli di emoglobina e il numero di globuli rossi
- Ferritina: riflette le riserve di ferro
- Ferro sierico e transferrina: utili per analizzare il ferro circolante e la capacità di trasporto
Nei casi sospetti, può essere necessario eseguire ulteriori indagini gastroenterologiche per individuare eventuali perdite ematiche occulte.
Quali sono i trattamenti più efficaci?
Il trattamento prevede il ripristino delle riserve di ferro e la cura della causa sottostante:
- Integratori orali di ferro: sono la terapia di prima linea e vanno assunti lontano dai pasti per favorire l’assorbimento.
- Ferro endovenoso: riservato a pazienti con intolleranza agli orali, malassorbimento o necessità rapide di reintegro.
- Modifiche dietetiche: è utile incrementare l’assunzione di ferro eme (carni rosse, fegato) e ferro non-eme (legumi, spinaci), associando alimenti ricchi di vitamina C per migliorare l’assorbimento.
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Prevenzione e monitoraggio
In alcune categorie a rischio (gravidanza, età avanzata, donatori frequenti) può essere indicato un controllo periodico dei valori di ferro e ferritina. La prevenzione passa da una dieta equilibrata, dalla cura delle patologie gastrointestinali e da una corretta informazione sanitaria.
Conclusione
L’anemia da carenza di ferro è una condizione trattabile e prevenibile. Il riconoscimento precoce dei sintomi e una corretta valutazione ematologica sono fondamentali per evitare complicazioni e migliorare il benessere del paziente.