Anoressia nervosa: quando sfoghiamo il nervosismo nel cibo

Pubblicato il: 02/02/2016 Editato da: Veronica Renzi il 08/01/2024

L'anoressia nervosa rappresenta un disturbo che si può affrontare e superare attraverso un approccio multidisciplinare. La nostra specialista in Psicologia può fornirci approfondimenti e consigli sulla sua gestione

Definizione dell'anoressia nervosa

L'anoressia nervosa è un grave disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un peso corporeo al di sotto dei parametri attesi in base all'età, al sesso e all'altezza della persona. La perdita di peso è il risultato di una significativa riduzione dell'apporto alimentare. Nel 50% dei casi, coloro che ne soffrono ricorrono al vomito autoindotto, all'abuso di lassativi e/o diuretici, e ad un eccessivo esercizio fisico. La distorsione dell'immagine corporea è costante, poiché il paziente sovrastima le dimensioni del proprio corpo, alimentando il desiderio di dimagrire.

Conseguenze dell'anoressia nervosa

Disturbi depressivi, insonnia, pianto, tristezza, irritabilità o ansia. Bassa autostima. Senso di colpa nel mangiare.

  • Manie di perfezionismo. Pensieri ossessivi sul peso e sul cibo (contare le calorie degli alimenti o contare le calorie consumate/bruciate). Idee relative alla morte e al suicidio.
  • Attività fisica eccessiva (preferendo camminare invece di usare un mezzo di trasporto, dedicare molte ore all'esercizio fisico). Nascondere il cibo, cucinare per gli altri ma non mangiare, e consultare ogni tipo di dieta.
  • Pesarsi frequentemente o evitare completamente la bilancia, coprirsi ossessivamente, specchiarsi spesso o raramente e, nei casi gravi, autolesionismo.

Alterazioni fisiche legate alla malattia

La maggior parte delle alterazioni fisiche associate all'anoressia può regredire con il recupero del peso ideale raccomandato. Tra le più comuni si includono: secchezza della pelle, crescita di peli superflui su guance, schiena, mento, cambiamenti nella pigmentazione della pelle, unghie fragili e perdita di capelli, alterazioni dentarie e, naturalmente, disturbi gastrointestinali.

Trattamento

Il primo passo consiste nel riconoscimento del problema da parte dell'individuo affetto da anoressia. Il secondo, nell’aiutarlo a tornare al peso ideale. Il trattamento deve essere multidisciplinare, con un'attenzione particolare alla componente psicologica, dato che si tratta di una patologia mentale. Nei casi in cui il paziente abbia tentato il suicidio, può essere consigliabile il ricovero ospedaliero.

Trattamento Cognitivo-Comportamentale

Il trattamento psicologico più efficace è quello cognitivo-comportamentale, mirato a:

  • Modificare i pensieri, le attitudini e i sentimenti inadeguati legati al disturbo alimentare.
  • Trattare i problemi psicologici associati, come le alterazioni dell'umore e la bassa autostima.
  • Coinvolgere il supporto familiare, offrendo consulenza e terapie quando necessario.
  • Prevenire le ricadute.
Psicologia a Milano

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