Le aritmie cardiache rappresentano un insieme di alterazioni del ritmo cardiaco che possono variare da fenomeni benigni a condizioni potenzialmente pericolose per la vita. In alcuni casi, queste alterazioni non sono rilevabili con un elettrocardiogramma (ECG) eseguito durante una visita standard. Riconoscere i segnali e utilizzare gli strumenti diagnostici adeguati è fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento efficace.
Perché alcune aritmie sfuggono all’ECG?
L'ECG standard registra l’attività elettrica del cuore per pochi secondi. Se l’aritmia si verifica solo occasionalmente, è probabile che non venga rilevata in quel breve intervallo. È il caso, ad esempio, della tachicardia parossistica sopraventricolare o di episodi di fibrillazione atriale parossistica, che possono insorgere in modo imprevedibile e terminare spontaneamente.
I sintomi da non ignorare
Alcuni segnali devono sempre essere riferiti al cardiologo, anche se l’ECG risulta normale:
- Palpitazioni intermittenti
- Sensazione di battito “saltato” o accelerato
- Capogiri improvvisi
- Svenimenti (sincope)
- Fiato corto senza causa apparente
Questi sintomi, anche se non costanti, possono indicare la presenza di un’aritmia intermittente.
Il ruolo del monitoraggio prolungato
Per identificare aritmie non evidenti all’ECG basale, si ricorre a strumenti di monitoraggio cardiaco prolungato:
- Holter ECG 24-48 ore: registra l’attività elettrica del cuore per uno o due giorni.
- Event recorder: viene attivato dal paziente in caso di sintomi.
- Loop recorder impiantabile: dispositivo sottocutaneo che monitora il ritmo cardiaco per mesi o anni, utile nei casi di sincope inspiegata.
Queste tecnologie aumentano la probabilità di catturare episodi rari ma clinicamente rilevanti.
Diagnosi e trattamento personalizzati
Una volta identificata l’aritmia, il trattamento varia in base al tipo, alla frequenza degli episodi e alla presenza di patologie cardiache associate. Le opzioni includono:
- Modifiche dello stile di vita
- Farmaci antiaritmici
- Ablazione transcatetere
- Impianto di pacemaker o defibrillatori nei casi più gravi
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Conclusione
Non tutte le aritmie si manifestano chiaramente in un esame ECG standard. Tuttavia, i sintomi riferiti dal paziente, uniti a tecniche di monitoraggio prolungato, consentono una diagnosi accurata. È importante riferire qualsiasi disturbo sospetto al proprio cardiologo per intraprendere il giusto percorso diagnostico e terapeutico.