Atrofie dei mascellari: come curarle?

Atrofie dei mascellari: come curarle?

Editato da: Sharon Campolongo il 10/11/2023

L’atrofia dei mascellari è quando si verifica il riassorbimento del tessuto osseo dovuto alla perdita dei denti e, quindi, vi è l’impossibilità di installare impianti dentali. Infatti, bisogna ricordare che avere una buona dentatura è segno di salute e benessere estetico

Che cos’è l’atrofia ossea mascellare?

Si tratta di una condizione caratterizzata dalla paralisi ossea mascellare causata dalla perdita dei denti in maniera traumatico o fisiologica. Ciò avviene non solo per mancanza di un solo dente, ma anche in caso della perdita di più denti fino a quando il paziente diventa edentulo.

Le conseguenze di questa patologia sono molteplici ed includono il piano alimentare, funzionale ed estetico.

bocca di una ragazza che sorride dietro a un cartello giallo

Quali sono le cause?

Come detto precedente, tra le cause ci possono essere eventi traumatici come un incidente. Tuttavia, generalmente si tratta di un fenomeno fisiologico legato all’età del paziente.

Le patologie che possono portare alla perdita dei denti e, quindi, all’atrofia mascellare sono:

  • Carie non curate
  • Pulpite
  • Parodontite
  • Alimentazione errata
  • Tumori della bocca
  • Malattie croniche

In che modo si diagnostica?

La diagnosi corretta si ottiene tramite esami diagnostici come l’Ortopantomograifa (RX OPT) e un TC Cone Beam.

Quest’ultimo è una tipologia di esame radiografico con bassa esposizione di radiazioni, che consente un’analisi tridimensionale e molto dettagliata dello spazio del deficit osseo trasversale e verticale dei mascellari.

Come viene trattata l’atrofia ossea mascellare?

In caso di atrofia ossea non grave si ricorre a innesti per ricostituire la tridimensionalità dei mascellari. Gli innesti possono essere di differenti materiali, tra cui:

  • Osso autologo
  • Osso omologo
  • Osso eterologo
  • Osso alloplastico o sintetico

Tuttavia, in presenza di questa condizione in stadio grave, non è possibile inserire impianti di alcun tipo e, pertanto, è necessario intervenire con altre metodiche.

Esistono metodiche di ricostruzione e tecniche graftless, ma non sembrano essere così efficaci. Pertanto, si sta cercando di trovare nuove tecniche chirurgiche, meno invasive e più predicibili, grazie all’impiego di principi biologici di base, che possono aiutare a semplificare e a rendere più sicure le nuove terapie.

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