La cardioncologia connota un ambito di ricerca medica a cavallo tra le discipline della cardiologia e dell’oncologia. Ma di che cosa si occupa esattamente? E quali sono gli ambiti in cui agisce il cardiologo specializzato in cardioncologia? Risponde la Dott.ssa Chiara Lestuzzi, specialista in Cardiologia
Di che cosa si occupa la cardioncologia?
La cardioncologia in senso stretto si occupa della patologia neoplastica del cuore (tumori cardiaci maligni sia primitivi che metastatici), e coinvolgimento del cuore da parte di altri tumori intratoracici. Un secondo aspetto (la cui definizione corretta sarebbe "onco-cardiologia") riguarda invece gli effetti sul cuore di un tumore extracardiaco e delle terapie antitumorali. Tuttavia, nell'uso comune il termine cardio-oncologia spesso comprende sia lo studio dei tumori cardiaci (che sono abbastanza rari) sia l'ambito dell'oncocardiologia, che è un campo in continua espansione
Questa disciplina racchiude in sé numerose attività:
- Identificazione e terapia degli effetti avversi cardiaci delle terapie antineoplastiche: chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia e radioterapia.
- Identificazione e cura del coinvolgimento cardiaco da parte dei tumori: compressione/infiltrazione di cuore o vasi da masse vicine al cuore, tumori maligni primitivi del cuore, metastasi cardiache, tromboembolie causate dal tumore.
- Valutazione dei pazienti già affetti da cardiopatia e con nuova diagnosi di tumore, e quindi anche valutazione della compatibilità delle terapie antineoplastiche con lo stato di salute del paziente e con le terapie cardiologiche in corso, ed eventuale adeguamento della terapia cardiologica alla luce delle nuove necessità.
In caso di metastasi cardiache, compressione/infiltrazione di cuore o vasi da masse vicine al cuore e tumori maligni primitivi del cuore, la presenza di un cardioncologo è fondamentale.
Si tratta infatti di eventi abbastanza rari in assoluto, per cui nessun cardiologo generale ha la necessaria esperienza. Per quel che riguarda i tumori maligni, la diagnosi si avvale di diversi specialisti (cardiologi, radiologi, medici nucleari), e la gestione di questi pazienti richiede un team multidisciplinare composto da cardiologo, oncologo, radioterapista che collaborano costantemente.
In caso di tromboembolie causate dal tumore, la collaborazione costante multidisciplinare tra cardiologo, oncologo ed esperto di coagulazione è la chiave che permette di trattare al meglio il paziente, così come durante la valutazione della compatibilità delle terapie antineoplastiche con lo stato di salute del paziente ed eventuale adattamento della terapia oncologica.
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In quali ambiti agisce il cardiologo specializzato in cardioncologia?
Il cardiologo specializzato in cardioncologia si occupa dei seguenti ambiti:
- valutazione clinica e/o strumentale prima, durante e dopo terapia con farmaci ancora in fase sperimentale (valutazione che ormai è richiesta in quasi tutti i protocolli di studio). Questa valutazione, in mancanza di letteratura al riguardo, richiede che il cardiologo sia pronto a riconoscere anche eventuali tossicità non ipotizzate prima, e a segnalarle;
- identificazione di possibili tossicità non descritte in precedenza in farmaci già in uso, valutazione prospettica del loro impatto clinico e studio delle possibilità terapeutiche;
- valutazione degli effetti cardiologici di farmaci di recente introduzione sul mercato, farmaci di uso limitato e/o farmaci di cui gli effetti cardiotossici sono molto meno noti. Inoltre, in caso di cardiotossicità, la scelta se interrompere la chemioterapia o se continuarla integrandola con opportune terapie cardiologiche richiede un approccio multidisciplinare in cui cardiologo e oncologo possano valutare insieme la strategia migliore. Un punto essenziale è anche che molti dei nuovi farmaci oncologici hanno problemi di interferenza farmacologica con farmaci cardiologici; interferenze che sono spesso sottovalutate dai cardiologi generali che non conoscono questi farmaci. Ancora più delicata è la gestione del paziente anziano e/o cardiopatico che necessita di una terapia antineoplastica. Solo un cardiologo che conosca bene la farmacopea oncologica può valutare al meglio come gestire questi pazienti.