Cefalea: un approccio neurologico per trattare e prevenire il mal di testa

Pubblicato il: 12/09/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 02/12/2024

Cefalea è il termine scientifico per indicare il mal di testa. Qualsiasi mal di testa pertanto è una “cefalea”. La cefalea è solo un sintomo e può costituire il disturbo esclusivo o principale lamentato dal soggetto, come accade nelle cefalee primarie oppure essere la spia di un disordine organico di vario tipo, come succede nelle cefalee secondarie. Fortunatamente le cefalee primarie, cioè le cefalee-malattia, costituiscono la grande maggioranza delle cefalee, ma escludere una cefalea secondaria, gruppo all’interno del quale si annidano anche alcune condizioni pericolose come ad esempio la cefalea da rottura di aneurisma cerebrale, è il primo compito del neurologo. Dopo aver escluso una cefalea secondaria, è necessario inquadrare esattamente il tipo di cefalea primaria per poterne proporre un adeguato trattamento. Nell’articolo sottostante il Prof. Franco Granella, neurologo esperto in cefalee, ci spiega quali sono le principali forme di cefalea primaria e come si possono gestire

 

Principali tipi di cefalea primaria

La cefalea rappresenta il disturbo neurologico di gran lunga più diffuso, prima o poi nel corso della vita la maggioranza dei soggetti la sperimenta. Le forme più diffuse di cefalea primaria sono l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo, che colpiscono rispettivamente il 15% e il 30% circa della popolazione. La cefalea a grappolo, sebbene molto più rara, merita di essere conosciuta perché può essere molto invalidante.

 

Emicrania: caratteristiche e trattamenti

L'emicrania, molto più frequente nel sesso femminile, è caratterizzata da attacchi di mal di testa di durata variabile da 4 ore a 3 giorni. Il dolore è intenso, pulsante, avvertito ad una metà del capo, peggiorato dai movimenti della testa e dall’esercizio fisico, accompagnato da fastidio per la luce, i rumori e gli odori, da nausea e talvolta vomito. In base alla frequenza degli attacchi, si distinguono una forma episodica (meno di 15 giorni di mal di testa al mese) e una forma cronica (più di 15 giorni di mal di testa al mese per almeno tre mesi). In una minoranza di casi, il mal di testa è preceduto da disturbi neurologici transitori, di solito un disturbo della vista, come ad esempio vedere un arco luminoso a zig-zag: si parla allora di emicrania con aura. Il trattamento dell'emicrania include farmaci per l’attacco, tra cui sostanze specifiche come i triptani, che agiscono sui recettori della serotonina per alleviare il dolore, e terapie preventive come i beta-bloccanti, i farmaci anticonvulsivanti e, recentemente, gli antagonisti del peptide geneticamente correlato alla calcitonina (CGRP). Lo scopo della terapia preventiva è quello di ridurre di almeno il 50% la frequenza degli attacchi, oltre che la loro severità e durata.

 

Cefalea di tipo tensivo tensivo: il peso della giornata

La cefalea di tipo tensivo, caratterizzata da un dolore gravativo (“cerchio alla testa”) di intensità moderata è associata a contrazioni muscolari dei muscoli del capo e del collo e/o a tensione psichica. È particolarmente invalidante nella forma cronica, in cui tende a diventare un fastidio pressoché continuo. Gli antidolorifici spesso sono poco efficaci, per cui è necessario impostare una terapia di profilassi, farmacologica o non farmacologica. 

 

Cefalea a grappolo: un disturbo neurologico complesso

La cefalea a grappolo, che colpisce prevalentemente il sesso maschile, si manifesta con attacchi di dolore insopportabile (cosiddetta cefalea del suicidio), unilaterale (sempre dallo stesso lato), accompagnato da lacrimazione, arrossamento dell’occhio e scolo nasale dal lato dolente. La cefalea a grappolo deve il suo nome al fatto che gli attacchi si manifestano tutti i giorni, anche più volte al giorno, per periodi della durata media di 1-2 mesi, detti appunto grappoli. I trattamenti dell’attacco si basano su sumatriptan sottocute e ossigenoterapia ad alta concentrazione, mentre i farmaci preventivi annoverano verapamile e corticosteroidi.

 

Cefalee secondarie: approccio diagnostico e trattamento

Le cefalee secondarie sono il risultato di altre condizioni patologiche, come l'ipertensione intracranica, le infezioni o i traumi cranici. È cruciale eseguire una diagnosi differenziale per escludere condizioni gravi. L'uso di tecniche di imaging come la risonanza magnetica (RM) e la tomografia computerizzata (TC) è fondamentale per identificare patologie sottostanti.

 

Trattamento delle cause sottostanti

Trattare la causa primaria di una cefalea secondaria può risolvere il sintomo. Ad esempio, la cefalea associata a sinusite può essere trattata con antibiotici e decongestionanti, mentre la cefalea derivante da ipertensione deve essere gestita con farmaci antiipertensivi e modifiche dello stile di vita.

 

Strategie di gestione e prevenzione delle cefalee

Terapie farmacologiche

La terapia farmacologica deve essere personalizzata in base al tipo e alla gravità della cefalea. È essenziale considerare gli effetti collaterali, le interazioni farmacologiche e l’eventuale presenza di altre malattie. Sia le terapie sintomatiche che quelle preventive devono essere gestite dallo specialista neurologo esperto in cefalee.

 

Terapie non farmacologiche

Le tecniche non farmacologiche come il biofeedback, la terapia cognitivo-comportamentale e le modifiche dello stile di vita sono integrate nella gestione della cefalea. Queste tecniche mirano a ridurre la risposta del sistema nervoso centrale al dolore e a migliorare il controllo dello stress.


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L’importanza del monitoraggio

Un monitoraggio regolare dei sintomi e della risposta al trattamento è cruciale per un'efficace gestione della cefalea. I pazienti dovrebbero tenere un diario della cefalea ed effettuare visite di controllo periodiche con il neurologo per valutare l'efficacia delle strategie terapeutiche e apportare le necessarie modifiche. La cefalea è un disturbo complesso che richiede un approccio neurologico approfondito per una gestione efficace. Consultare un neurologo può fornire una comprensione più precisa del tipo di cefalea e delle opzioni terapeutiche disponibili, migliorando così la qualità della vita dei pazienti. 

Neurologia a Parma

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