Le cardiopatie congenite strutturali hanno un’incidenza di 8-10 casi su mille nati all’anno nella popolazione italiana. All’interno di queste cardiopatie, con una bassa prevalenza esistono le emergenze neonatali che sono rappresentate da quei bambini che nascono con malformazioni gravi o complesse che richiedono un trattamento nell’arco del primo anno di vita e devono essere individuate in epoca neonatale. Ma chi si occupa di trattare tali patologie? Scopriamolo insieme in questo breve articolo
Cardiologia Pediatrica: a che cosa serve?
La Cardiologia Pediatrica si occupa della diagnosi e della prevenzione non solo delle cardiopatie congenite o acquisite, che possono apparire sin dalla nascita fino all’adolescenza, ma anche dei disturbi del ritmo cardiaco o delle malattie sistemiche. Quindi, è fondamentale che ci siano medici specializzati in Cardiologia Pediatrica
Quali patologie tratta la Cardiologia Pediatrica?
Le cardiopatie in genere possono passare inosservate nelle prime fasi di vita e sono oggetto in genere di diagnosi per il riscontro da parte del pediatra di base o dal medico di famiglia di soffi. Pertanto il rilievo di soffio cardiaco rappresenta il rilievo clinico prevalente che determina la richiesta di valutazione cardiologica pediatrica.
Nella maggior parte dei casi i soffi riscontrati sono di natura funzionale, ma la distinzione tra soffio patologico e soffio funzionale non è determinabile con la semplice auscultazione del cuore e si avvale generalmente dell’utilizzo di metodiche diagnostiche come l’Elettrocardiogramma (ECG) e l'Ecocolordoppler (ECO) che permettono di distinguere bene e definitivamente le due condizioni.
Per questo motivo è auspicabile che la valutazione cardiologica pediatrica contempli in questi casi sempre l’abbinamento della visita con l’ECG e l’ECO da eseguirsi nell’ambito di una unica prestazione in modo da dare ai genitori dei bambini una risposta affidabile e definitiva.
Un’altra condizione che può determinare richiesta di valutazione cardiologica pediatrica è rappresentata dai disturbi del ritmo cardiaco come sintomo riferito dal bambino o come anormalità del ritmo rilevata dal pediatra. Analogamente ai soffi innocenti anche le alterazioni del ritmo cardiaco nel bambino possono essere fisiologiche essendo spesso determinate dall’aritmia sinusale respiratoria, frequente nei bambini e adolescenti, assolutamente benigna ma che va distinta da altre condizioni che soprattutto se associate a sintomi possono presentare dei rischi. Ci si riferisce in particolar modo alla sincope o alla tachicardia protratta e mal tollerata che sono eventi particolarmente insidiosi e da approfondire.
Un'altra condizione spesso oggetto di richiesta di valutazione cardiologica pediatrica è l'idoneità allo sport che quando considerata non agonistica salta il filtro della Medicina Sportiva.
Qual è l’importanza di tale branca?
La Cardiologia Pediatrica è molto importante, dato che il riconoscimento precoce di anomalie cardiache in pazienti in età pediatrica e l’utilizzo di tecniche interventistiche e cardiochirurgiche mininvasive hanno aumentato le percentuali di sopravvivenza e la qualità di vita dei bambini cardiopatici.