Chirurgia dell’epilessia in età evolutiva: quando il trattamento farmacologico non è sufficiente

Chirurgia dell’epilessia in età evolutiva: quando il trattamento farmacologico non è sufficiente

Editato da: Serena Silvia Ponso il 26/04/2023

L'epilessia (dal greco ἑπιληψία, "essere preso, colpito da qualcosa”) è una patologia neurologica caratterizzata dal ripetersi di crisi epilettiche. Nella maggior parte dei casi la causa non è nota, anche se alcuni individui possono sviluppare l'epilessia come risultato di malformazioni cerebrali, tumori o altro tipo di lesione cerebrale. Gli attacchi epilettici vengono generalmente controllati tramite farmaci in circa il 70% dei casi; coloro che non rispondono alla terapia farmacologica possono, in determinati casi, fare ricorso alla chirurgia

La chirurgia dell'epilessia

La terapia chirurgica dell'epilessia rappresenta il trattamento delle epilessie focali con crisi resistenti al trattamento farmacologico (farmacoresistenza) o con crisi controllabili farmacologicamente ma con effetti collaterali indesiderati notevoli. Lo scopo della chirurgia dell'epilessia è quello di ridurre al massimo la frequenza, la durata e l'intensità delle crisi, rendere minimi gli effetti collaterali ed evitare gli eventuali danni cognitivi e sociali a lungo termine delle crisi e della terapia farmacologica.

Definizione di farmacoresistenza

Non esiste una definizione universalmente accettata di farmacoresistenza. Quella che ha proposto la ILAE Commission on Therapeutic Strategies considera l’epilessia farmacoresistente in base al fallimento di due farmaci ben tollerati, scelti e utilizzati in modo appropriato per il raggiungimento di una libertà che sia duratura dalle crisi. È ormai noto che dopo l’introduzione di un primo farmaco si ottiene un controllo delle crisi in circa il 45% dei pazienti; aggiungendo un secondo farmaco si può ottenere un controllo solo in un altro 13% dei casi e, aggiungendo un terzo farmaco, risponderà solo un ulteriore 1%.

La farmacoresistenza è una condizione “sine qua non” per andare all'intervento?

No, perché se si dimostra la presenza di una lesione strutturale che è direttamente correlata con le crisi si può valutare l’opportunità di effettuare un intervento risolutivo, prescindendo da rigidi criteri di farmacoresistenza. Quindi nei casi con lesione strutturale il criterio di farmacoresistenza va sempre bilanciato con il concetto di “indicazione all’intervento”.

Neuropsichiatria infantile a Bologna