Chirurgia dell’obesità: cosa sapere prima dell’intervento
L'obesità è una malattia che viene definita come un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa magra, in termini sia di quantità assoluta, sia di distribuzione in punti precisi del corpo.
Cosa si intende per chirurgia dell’obesità? Qual è il miglior intervento per dimagrire?
La Chirurgia Bariatrica è quella parte della Chirurgia Generale che si occupa del paziente obeso. Questo tipo di chirurgia offre oggi la possibilità di ottenere la riduzione di peso nei pazienti con obesità patologica resistente a diversi trattamenti medici, farmacologici, dietologici. La perdita di peso equivale a un netto miglioramento delle qualità di vita del paziente. Grazie a questo tipo di operazione e al cambiamento che ne consegue, si permette al paziente di esercitare le normali attività quotidiane con una riduzione dei rischi di malattia, la risoluzione delle complicanze di alcune condizioni mediche legate all’obesità (malattie cardiache, diabete, ipertensione, problemi articolari, apnee notturne). In presenza di obesità patologica o complicata, la miglior soluzione terapeutica è rappresentata dalla Chirurgia Bariatrica. A seconda del quadro clinico del paziente e non solo del suo peso corporeo, l’intervento chirurgico permetterà il calo di peso ed un miglioramento della qualità globale di vita del paziente obeso. Attualmente l’intervento più diffuso, e per certi aspetti il più versatile e tollerato dal paziente obeso è la sleeve gastrectomy laparoscopica. Questo intervento grazie a quattro semplici buchini (la così detta tecnica laparoscopica), asportano una porzione dello stomaco.
Quanto bisogna pesare per fare la sleeve? Come si chiama l'operazione per dimagrire?
Di operazioni per dimagrire ne esistono di tanti tipi differenti. Alcune vanno a toccare solo lo stomaco (sleeve gastrectomy laparoscopica, sleeve gastrectomy con plastica antireflusso, Bariclip, Plicatura gastrica), altre vanno a toccare sia lo stomaco che l’intestino (by-pass grastico, mini-by-pass…). La scelta del tipo di intervento dipende dal tipo di obesità del paziente, dalle abitudini alimentari, dagli altri problemi di salute legati all’obesità di cui il paziente soffre (ad esempio: diabete, ipertensione, sindrome delle apnee notturne, reflusso gastro-esofageo…) e anche dall’età e dalle aspettative di vita; quindi non è solo un problema di peso minimo per essere sottoposti agli interventi di chirurgia bariatrica, ma una valutazione globale dello stato di salute e di malattia del paziente. Inoltre, il grado di obesità ed il peso sono strettamente correlati all’altezza del paziente. Per apportare un esempio: un paziente alto 1 metro e 90 cm che pesa 95 kg non è obeso, mentre un paziente dello stesso peso alto 1 metro e 50 cm è ovviamente obeso. Questo concetto, in medicina, si esprime con un numero, che si chiama Indice di Massa Corporea, dall’ inglese Body Mass Index (BMI). Il suo calcolo è piuttosto semplice: è il peso in kg diviso l’altezza in metri al quadrato. Se il valore del BMI è superiore a 30, il paziente è obeso, ed è indicata (in presenza di altri problemi di salute) la valutazione dal chirurgo. Più il valore sale, più il caso è grave, più è probabile che il chirurgo consigli al paziente l’intervento.