Chirurgia della tiroide in età pediatrica
Il nostro esperto in Chirurgia Pediatrica a Pisa, il Prof. Claudio Spinelli, ci spiega quali sono le patologie della tiroide più comuni nei bambini e in quali casi bisogna trattarle chirurgicamente
Quali sono le patologie a carico della tiroide più comuni in età pediatrica?
Le malattie della tiroide più frequenti nei bambini sono i noduli maligni. Meno frequenti sono le forme benigne: adenomi o gozzi. Il tumore della tiroide è uno dei più frequenti nella popolazione pediatrica e rappresenta il 2-4% di tutte le neoplasie nella fascia di età 0-18 anni. Essi possono essere di tipo papillare, follicolare o midollare. In età pediatrica, il carcinoma midollare è associato, nella maggior parte dei casi, a forme ereditarie (carcinoma midollare familiare FMTC e neoplasie endocrine multiple 2A e 2B).
Da cosa possono essere causati?
Dagli anni ’90, si è assistito a un sostanziale incremento dell’incidenza del tumore della tiroide negli adolescenti e nei giovani adulti. Tale incremento è stato osservato prevalentemente nel sesso femminile e nella fascia di età tra 15-19 anni. Le cause sono ancora poco note; oltre a quelle genetiche, dobbiamo ricordare le radiazioni ionizzanti e l’inquinamento ambientale.
Come si manifestano?
I sintomi sono la comparsa di un nodulo a livello della tiroide o di linfonodi al collo. In presenza di un nodulo della tiroide in un bambino, talvolta rilevato anche occasionalmente durante una visita o una ecografia, è necessario sempre rivolgersi allo specialista.
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Come si formula la diagnosi?
Il bambino deve essere per sottoposto ad accertamenti come gli esami della funzione tiroidea, l’ecografia o l’agoaspirato per esame citologico. Essi sono utili per formulare una corretta diagnosi e programmare una adeguata terapia.
Quando bisogna intervenire chirurgicamente?
Fino a pochi anni fa, le linee guida per la terapia chirurgica del carcinoma della tiroide in età pediatrica erano sovrapponibili a quelle degli adulti. In realtà, esistono differenze nette, tra il tumore della tiroide dell’età adulta e quello dell’età pediatrica. Pertanto, la strategia chirurgica raccomandata per l’adulto può non essere appropriata per un bambino. Il bambino, tendenzialmente a basso rischio di morte, da un iniziale trattamento chirurgico eccessivamente aggressivo, può avere un alto rischio di complicanze. Le strutture anatomiche nei bambini, come le paratiroidi e il nervo ricorrente, proprio per la loro esilità, sono infatti più sensibili rispetto a quelle degli adulti all’insulto chirurgico.
In cosa consiste l’intervento?
Un adeguato approccio chirurgico rappresenta il più importante fattore prognostico. In età pediatrica l’emitiroidectomia (chirurgia conservativa) è preferibile nei carcinomi differenziati della tiroide (papillare e follicolare), confinati a un solo lobo, senza invasione extra-tiroidea e senza metastasi ai linfonodi del compartimento centrale. La tiroidectomia totale deve essere eseguita nel carcinoma differenziato familiare e nella variante sclerosante diffusa o in presenza di metastasi ai linfonodi del compartimento centrale.
Quale è la prognosi?
La prognosi del CDT nei bambini è migliore rispetto agli adulti; ha un decorso “indolente” con una “sopravvivenza globale approssimativamente del 100%.
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