Fistole anali: un approccio completo alla cura

Pubblicato il: 04/09/2024 Editato da: Serena Silvia Ponso il 06/02/2025

Le fistole anali rappresentano una condizione patologica relativamente comune, ma spesso poco compresa dai pazienti. A tal proposito vogliamo approfondire l'argomento dando una definizione di che cosa sono le fistole anali, i sintomi associati, le possibili cause e, soprattutto, le tecniche chirurgiche utilizzate per trattarle.


Cos'è una fistola anale?

Una fistola anale è una comunicazione anomala tra il canale anale e la pelle circostante. Solitamente queste fistole si sviluppano a seguito di un ascesso anale, un'infezione che crea una raccolta di pus nella zona perianale. Se non trattato, l'ascesso può svuotarsi spontaneamente creando un percorso anomalo tra l'interno dell'ano e la superficie cutanea.


Quali sono i sintomi?

I sintomi di una fistola anale possono variare, ma i più comuni includono:

  • Dolore e gonfiore nell'area perianale.
  • Secrezione di pus o sangue dall'apertura esterna della fistola.
  • Irritazione e prurito intorno all'ano.
  • Febbre nei casi di infezione associata.


Se si sospetta la presenza di una fistola anale, è fondamentale consultare un chirurgo generale per una valutazione approfondita.


Cause e fattori di rischio

Le fistole anali sono spesso il risultato di infezioni della ghiandola anale. Tuttavia, altre condizioni possono contribuire allo sviluppo di una fistola, tra cui:


In Italia, l'incidenza delle fistole anali è relativamente bassa, ma non trascurabile, e il loro trattamento richiede competenze specialistiche per evitare complicanze.



Quali sono le tecniche chirurgiche disponibili?

Il trattamento delle fistole anali è prevalentemente chirurgico. Esistono diverse tecniche chirurgiche che possono essere utilizzate a seconda della posizione e della complessità della fistola:

  1. Fistulotomia: È la tecnica più comune, che consiste nell'aprire la fistola lungo tutto il suo decorso, permettendo la guarigione della ferita aperta. Questa procedura è indicata per le fistole semplici, che non attraversano i muscoli sfinterici.
  2. Setone: è un filo che viene inserito nella fistola per mantenere aperto il tratto e favorire il drenaggio continuo dell'infezione. È utilizzato soprattutto nelle fistole complesse o in quelle che coinvolgono lo sfintere.
  3. Flap avanzato: In caso di fistole complesse o ricorrenti, si può ricorrere alla tecnica del flap avanzato, che prevede l'uso di un lembo di tessuto sano per coprire l'apertura interna della fistola.
  4. Tecniche minimamente invasive: Negli ultimi anni, sono state sviluppate tecniche innovative come la VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment) e la LIFT (Ligation of Intersphincteric Fistula Tract), che riducono il trauma chirurgico e accelerano i tempi di guarigione.


Dopo l'Intervento: recupero e complicazioni

Il recupero post-operatorio varia in base alla tecnica utilizzata e alla complessità della fistola. Generalmente, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane nel giro di poche settimane. È importante seguire le indicazioni del chirurgo riguardo all'igiene della zona operata e alla dieta.

Le complicanze sono rare, ma possono includere infezioni, incontinenza fecale o recidiva della fistola. Una corretta gestione post-operatoria e controlli regolari sono essenziali per minimizzare i rischi.

Chirurgia Generale a Grottammare

Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, mostrarti pubblicità in linea con le tue preferenze e analizzare le tue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze. QUI.