Tubercolosi
Che cos’è la tubercolosi polmonare?
La tubercolosi polmonare è un’infezione batterica che colpisce i polmoni e può estendersi ad altri organi. Il batterio è in grado di trasmettersi con grande facilità da un individuo all’altro. Il contagio può avvenire a seguito dell’inalazione di gocce di saliva di una persona infetta dopo che abbia tossito o starnutito.
Prognosi della malattia
La tubercolosi è una malattia che può essere curata. Le difese del sistema immunitario devono essere messe in posizione di sconfiggere i batteri e, quindi, di frenare la progressione della malattia e dell’infezione della tubercolosi. Una volta diagnosticata, la malattia può essere sconfitta attraverso una terapia adeguata e dei farmaci appropriati per il trattamento e il recupero del paziente.
Sintomi della tubercolosi polmonare
I sintomi della tubercolosi polmonare possono includere:
- difficoltà respiratoria
- dolore al petto
- tosse con espettorato
- tosse con sangue
- sudorazione eccessiva (soprattutto la notte)
- stanchezza, febbre
- perdita di peso
- affanno
Questi sintomi variano a seconda delle zone del corpo nelle quali il batterio si moltiplica. Nel caso della tubercolosi polmonare, la zona colpita sono i polmoni, perciò i sintomi originano da questa stessa zona.
Diagnosi per la tubercolosi
Lo specialista potrà effettuare diversi esami finalizzati alla diagnosi della tubercolosi. In primo luogo effettuerà un esame obiettivo durante il quale controllerà i linfonodi e individuerà l’infiammazione. Allo stesso tempo ausculterà per mezzo di uno stetoscopio i suoni provenienti dai polmoni del paziente mentre questi respira.
Tra i diversi esami che lo specialista può effettuare per diagnosticare la tubercolosi vi sono:
- Analisi del sangue: tramite l’esecuzione di questo tipo di esame è possibile confermare o escludere la forma attiva o latente della tubercolosi.
- Esami di diagnostica per immagini: il medico può ordinare una radiografia o una scansione con tomografia computerizzata del torace allo scopo di identificare eventuali macchie bianche nei polmoni, che potrebbero indicare la presenza della tubercolosi nel paziente.
- Esame dell’espettorato: nei casi in cui la radiografia toracica mostri segni di tubercolosi, il medico potrebbe raccogliere dei campioni di espettorato, il muco che il paziente espelle quando tossisce, per analizzarli e cercare i batteri della tubercolosi.
Quali sono le cause della tubercolosi polmonare?
La causa principale della tubercolosi polmonare è l’inalazione, da parte di una persona sana, di minuscole gocce di saliva provenienti da una persona infetta. Queste particelle raggiungono le zone più profonde del polmone della persona sana provocando la patologia della tubercolosi polmonare. Altri fattori determinanti sono i luoghi chiusi e poco ventilati in cui i batteri si accumulano e ciò ne facilita l’inalazione. In questo modo, nelle zone più povere o sovraffollate della terra, si registrano più casi di tubercolosi polmonare.
Si può prevenire?
La tubercolosi può essere prevenuta, anche nelle persone che sono state in contatto diretto con una persona infetta. A tal fine si effettua un test cutaneo per stabilire se la persona è stata esposta o meno ai batteri della tubercolosi.
D’altro lato, la tubercolosi può essere prevenuta nella seguente maniera: se vi è un paziente infetto, questi deve rimanere isolato in una stanza, che andrà ventilata più volte al giorno, però con la porta sempre chiusa. In questo modo è possibile impedire ai batteri di diffondersi in altre parti della casa. I contatti personali devono essere brevi e limitati; inoltre tutte le persone che entrano in contatto con il paziente dovranno indossare una mascherina, in modo da evitare di inalare i batteri presenti nell’aria. Infine, se viene mantenuta una distanza ragionevole dal malato, non esiste alcun rischio all’aria aperta. Inoltre, se l’isolamento del paziente in casa risulta impossibile, questi dovrà essere trasferito in ospedale.
Trattamenti per la tubercolosi polmonare?
Per il trattamento della tubercolosi si utilizza una combinazione di farmaci che, sebbene efficaci, possono avere effetti avversi. Se non trattata, la tubercolosi è mortale.
Secondo gli specialisti è consigliabile assumere antibiotici per un periodo che va dai sei ai nove mesi. Vale la pena ricordare che il tipo, la quantità e la durata del trattamento saranno diversi per ciascun paziente, a seconda della salute di questi, della sua resistenza ai farmaci, delle caratteristiche della tubercolosi e della posizione dell’infezione nel corpo.
Studi recenti hanno rivelato che un trattamento più breve potrebbe essere efficace nel prevenire la tubercolosi latente, impedendone in tal modo lo sviluppo in tubercolosi attiva. Un trattamento più breve potrebbe aiutare i pazienti ad osservare il trattamento farmacologico in modo rigoroso, contribuendo in tal modo a rendere il trattamento più efficace.
A quale specialista rivolgersi?
Lo Pneumologo e il Chirurgo Toracico sono gli specialisti che trattano la tubercolosi.