Chirurgia mininvasiva pediatrica: il ruolo del chirurgo

Chirurgia mininvasiva pediatrica: il ruolo del chirurgo

Editato da: Antonietta Rizzotti il 17/03/2023

Per chirurgia mini-invasiva intendiamo la possibilità di operare i pazienti evitando le classiche incisioni chirurgiche, che vengono sostituite da piccoli fori cutanei di 5 o 3 millimetri, attraverso cui si inseriscono gli strumenti chirurgici operativi. Il Dott. Riccardo Guanà, esperto in Chirurgia Pediatrica a Torino, ci spiega meglio

Qual è il ruolo del chirurgo?

Il chirurgo opera osservando un monitor ad alta definizione, grazie ad una telecamera di 5 millimetri che solitamente è fatta passare da un’incisione ombelicale (dove è già presente la cicatrice dell’ombelico).

Questo tipo di accesso, che venne per la prima volta introdotto a metà degli anni 80 in Francia, è diventato dopo poco tempo routinario nella pratica clinica della chirurgia dei pazienti adulti.

In età pediatrica il processo è stato molto più lungo, e solo dall’inizio degli anni 2000 si è osservata una certa diffusione della tecnica in campo infantile.

A tutt’oggi però non tutti i Centri ospedalieri italiani e non tutti i chirurghi hanno fatto propria la metodica, in quanto essa richiede una lunga curva di apprendimento fatta di tante ore ai simulatori (i così detti pelvic trainer) prima di padroneggiarla pienamente.

medico e bambino

Quali patologie richiedono interventi mininvasivi pediatrici?

Pressoché tutte le patologie addominali, urogenitali, o toraciche possono essere approcciate con la chirurgia mini-invasiva e ormai non vi sono controindicazioni assolute all’utilizzo di tale metodica.

In particolare possiamo trattare l’appendicite, le malformazioni congenite gastrointestinali, il reflusso gastroesofageo, la calcolosi della colecisti, le ernie inguinali, le malformazioni cistiche polmonari, solo per citarne alcune.

Quali sono i vantaggi della chirurgia mininvasiva nel bambino?

I vantaggi della chirurgia mini-invasiva nel bambino sono la riduzione del dolore post-operatorio, la più rapida ripresa delle attività motorie dei piccoli pazienti, in quanto non si interrompono con il bisturi le strutture muscolari, e un miglior risultato estetico evitando cicatrici deturpanti.

Aggiungiamo poi che operando attraverso gli occhi di una telecamera con zoom si magnificano le strutture anatomiche consentendo una chirurgia decisamente più precisa e sicura.

Approccio mininvasivo: non solo chirurgia!

Certamente non solo l’intervento deve essere mini-invasivo ma anche le procedure che fanno da corollario; ad esempio la precoce rimozione di sonde naso-gastriche, cateteri vescicali o drenaggi nel post-operatorio, l’uso di tecniche anestesiologiche efficaci ricorrendo a blocchi loco-regionali e riducendo l’uso di farmaci oppioidi che gravano molto sulla ripresa della funzionalità intestinale.

Chirurgia Pediatrica a Torino