Chirurgia percutanea di nuova generazione per l’alluce valgo
L’alluce valgo rappresenta una delle patologie più comuni che colpisce il piede. Capiamo meglio quali sono le cause di questa deformità e quali sono i principali trattamenti
Perché si forma l’alluce valgo, conosciuto più comunemente come “cipolla”?
L’alluce valgo si verifica a seguito di una progressiva deformità dell’articolazione del primo dito del piede in cui il primo metatarso e la falange, che formano l’articolazione, vanno incontro a una progressiva incongruenza fino ad una sublussazione articolare.
Si conoscono bene le cause di tale deformità: sicuramente fattori ormonali ne sono alla base dato l’alto numero di casi in pazienti di sesso femminile, ma così come vediamo i pazienti di giovane età anche fattori costituzionali ne rappresentano una possibile causa, in particolare le deformità del retro piede, come il piede piatto o forme gravi di piede cavo, ne rappresentano il fattore predisponente.
Per quale motivo le donne sono i soggetti più colpiti?
Come abbiamo detto sopra, la maggiore incidenza della deformità nel sesso femminile probabilmente è legata a fattori ormonali.
Tuttavia, esistono studi che dimostrano anche una predisposizione genetica data la frequenza di alluce valgo in persone che hanno avuto a sua volta la madre o la nonna che già soffriva di tale problema.
Infine, l’utilizzo continuo di scarpe con punta stretta e tacchi alti è correlato alla deformità.
In che cosa consiste la chirurgia percutanea di nuova generazione per l’alluce valgo?
Durante gli ultimi 10 anni varie tecniche percutanee e mininvasive si sono susseguite con pro e contro di ognuna.
Gli interventi di ultima generazione percutanei consistono in eseguire la correzione della deformità attraverso l’osteotomia del metatarso o della falange.
Tale procedura avviene tagliando l’osso e spostandolo per correggere la deformità e, successivamente, fissandolo per renderlo stabile con delle viti.
L’utilizzo delle viti che non determinano assolutamente rigidità post-operatoria ha come grande vantaggio quello di permettere una correzione anche di deformità gravi e, soprattutto, rendere i frammenti dell’osteotomia stabili.
Di questi interventi attualmente la MICA (Minimal Invasive Chevron Akin) rappresenta il gold standard per trattare l’alluce valgo.
Quali sono i benefici?
I benefici di questa tecnica includono:
- La mininvasività;
- Il rispetto dei tessuti molli;
- Una maggiore articolarità post-operatoria;
- La riduzione del rischio di recidive locali che risultano, invece, molto frequenti con le tecniche che non impiegano mezzi di sintesi (Tecniche di I generazione).