Ciclo mestruale alterato: da cosa dipende?

Ciclo mestruale alterato: da cosa dipende?

Editato da: Alice Cattelan il 18/03/2023

Le alterazioni del ciclo mestruale si presentano quando il ciclo mestruale è irregolare e quindi, o non compare tutti i mesi o si manifesta più volte al mese in maniera abbondante e prolungata. Vediamo insieme di cosa si tratta

Quali sono i parametri di normalità del ciclo mestruale?

Un ciclo mestruale viene definito regolare, quando fra i giorni di inizio di due mestruazioni successive c’è un intervallo compreso tra i 26-35 giorni. Il primo ciclo mestruale viene definito menarca. I parametri di normalità sono il ritmo che deve essere di 28 giorni (26-35 giorni), il flusso (durata 3-6 giorni) e la quantità (perdita ematica tra 35-80 ml).

Quando il ciclo mestruale viene definito alterato?

Per definire irregolare un ciclo mestruale devono essere presenti necessariamente e contemporaneamente sia alterazioni di ritmo sia di quantità.
Se il ciclo è inferiore ai 25 giorni viene definito polimenorrea, se superiore ai 35 giorni oligomenorrea, se assente per almeno 3 mesi amenorrea. Questa può essere primaria (assenza completa del menarca) o secondaria.
Se il flusso è > di 80 ml viene definito ipermenorrea, se una perdita ematica abbondante nel periodo intermestruale metrorragia, un ciclo mestruale abbondante che si prolunga anche nel periodo intermestruale menometrorragia.

Quali sono le cause del ciclo mestruale alterato?

Le disfunzioni che possono indurre alterazioni del ciclo possono essere a carico di: ipotalamo, ipofisi, ovaio, utero-vagina, genetiche e altre ghiandole endocrine. Altri fattori che possono avere importanza sono la perdita di peso e l’eccessiva attività fisica. La comparsa o l’assenza a del ciclo mestruale deve essere sempre valutata con lo sviluppo mammario e pubico, definiti secondo lo stadio di Tanner, che prevede 5 diversi gradi di comparsa del seno e del pelo pubico. Il ciclo mestruale è determinato dall’ interazione ritmica di tre importanti strutture dell’organismo: l’ipotalamo, che secerne il GNRH che induce il rilascio ciclico, dall’ ipofisi di due ormoni FSH e LH che inducono l’ovaio a produrre l’estradiolo e il progesterone che permette la maturazione follicolare e in seguito l’ovulazione.

Per tutta la durata del ciclo mestruale l'utero è indotto a cambiamenti per le variazioni delle concentrazioni sieriche degli estrogeni e del progesterone. Sicuramente la causa più frequente di alterazioni del ciclo mestruale è la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) che spesso si associa con acne, irsutismo ed alopecia e ha una prevalenza tra 7-10% nelle donne in età fertile. Una diagnosi maggiormente tempestiva di alterazioni del ciclo permette di ridurre la gestione assistenziale e il disagio psicologico (limitare l’ansia e la depressione) che va a gravare sulle pazienti. Altro aspetto è la necessità di informazioni semplici ma precise.

Come si diagnostica il ciclo mestruale alterato?

L’ approccio diagnostico delle irregolarità mestruali comprende prima di tutto di escludere la gravidanza, disturbi del comportamento alimentare e malattie croniche, come ad esempio la celiachia; poi in fase follicolare precoce (prime 2-5 giorni dall’ inizio del ciclo) o dopo assenza per tre mesi del ciclo, dosare FSH LH, Prolattina, Estradiolo, TSH (se presenti segni di iperandrogenismo anche testosterone totale e 17 OH progesterone). Il dosaggio del fattore antimulleriano si effettua solo nel caso in cui la donna cerca la gravidanza.
A completamento è necessario eseguire una ecografia pelvica, preferibile per via trans vaginale. L’ approccio farmacologico deve sempre essere guidato dall’anamnesi e si basa su estroprogenistici, progestinici da soli, insulinosensibilizzanti, dopaminoagonisti.

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