Come affrontare un disturbo ossessivo-compulsivo?
Autore:Il Prof. Enrico Smeraldi, esperto in Psichiatria a Milano e a Preganziol presso la Casa di Cura Park Villa Napoleon, ci spiega quali sono gli iter terapeutici per far fronte ad un disturbo ossessivo-compulsivo
In cosa consiste il trattamento terapeutico nel disturbo ossessivo-compulsivo?
L’intervento iniziale prevede terapia farmacologica e trattamenti r-TMS. Una volta ottenuta la stabilizzazione psichiatrica si può procedere con il trattamento psicoterapeutico, che nel disturbo ossessivo-compulsivo deve focalizzarsi sulle tre usuali tentate soluzioni rilevate come alimentatori del disturbo:
- La strategia dell’evitamento;
- La richiesta di rassicurazione, aiuto e protezione;
- L’esecuzione di rituali preventivi, propiziatori e riparatori.
L’intervento deve essere calzato sulla specifica percezione e credenza fobica; per questo motivo da un lato la strategia terapeutica deve calzare alla classe del problema e alla sua regolarità, dall’altro deve essere adattata anche creativamente alle espressioni originali del disturbo.
Intervento terapeutico per il disturbo ossessivo-compulsivo: quali sono le modalità?
Le modalità d’intervento terapeutico per il disturbo ossessivo-compulsivo possono essere distinte in due grandi classi:
- ciò che avviene durante il dialogo terapeutico, ossia le ristrutturazioni della percezione della realtà operate durante il colloquio clinico;
- ciò che si prescrive al paziente al di fuori del setting clinico, ossia le prescrizioni terapeutiche, ovvero le ingiunzioni da mettere in atto nell’intervallo di tempo tra una seduta e l’altra. Ciò significa che nel dialogo terapeutico si deve aprire una breccia nelle visioni e credenze rigide del soggetto, quindi condurlo a sperimentare concretamente, attraverso esperienze pianificate, il cambiamento terapeutico nella sua vita reale.