Come funziona la chirurgia protesica dell'anca e chi può beneficiarne?

Pubblicato il: 12/06/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 05/09/2024

La chirurgia protesica dell'anca rappresenta una soluzione avanzata per trattare le patologie degenerative gravi dell'articolazione dell'anca che compromettono significativamente la qualità della vita. Questo intervento consente di sostituire l'articolazione danneggiata con una protesi artificiale, restituendo al paziente mobilità e comfort. In questo articolo, esploreremo cos'è la chirurgia protesica dell'anca, offrendo una guida chiara e completa per chiunque stia considerando questa opzione terapeutica

 

Chirurgia protesica dell'anca… di cosa si tratta?

La chirurgia protesica dell'anca è una procedura chirurgica che comporta la sostituzione dell'articolazione dell'anca con una protesi artificiale. È principalmente indicata per i pazienti che soffrono di gravi condizioni degenerative dell'anca, come l'artrosi avanzata o l'artrite reumatoide, che non rispondono più ai trattamenti conservativi.


Le protesi utilizzate sono generalmente realizzate in lega di titanio per la loro leggerezza e resistenza, ma possono anche includere componenti di leghe diverse. L'obiettivo principale della chirurgia è ridurre il dolore, migliorare la mobilità e restituire al paziente una qualità di vita ottimale. Le protesi moderne sono modulari, cioè composte da parti separate che possono essere personalizzate e sostituite se necessario, riducendo la necessità di interventi futuri.

 

Come si svolge l’intervento?

Preparazione pre-operatoria

Prima dell'intervento, il paziente viene sottoposto a una serie di esami, tra cui una radiografia per valutare l'anatomia dell'anca e determinare la protesi più adatta. La fase preoperatoria è cruciale per pianificare l'intervento nei minimi dettagli.

 

Intervento chirurgico

L'operazione viene solitamente eseguita in anestesia epidurale, ma in alcuni casi può essere necessaria l'anestesia generale. Il chirurgo utilizza tecniche mini-invasive per ridurre l'impatto sui muscoli e i tempi di recupero. L'accesso all'anca avviene spesso attraverso una via postero-laterale, che consente di risparmiare i muscoli abduttori dell'anca. Durante l'intervento, l'articolazione danneggiata viene sostituita con la protesi artificiale. Questo processo può includere l'utilizzo di protesi senza cemento, specialmente nei pazienti più giovani, per preservare il tessuto osseo.

 

Post-operatorio

Dopo l'operazione, il paziente resta in ospedale per un periodo di 15 giorni in media. Durante i primi giorni, si effettuano esercizi di mobilizzazione per prevenire la rigidità articolare e si inizia la deambulazione assistita non appena possibile. Nel periodo post-operatorio, il paziente può avvertire un certo disagio a causa della ferita chirurgica e degli effetti residui dell'anestesia. Questo dolore è gestibile con analgesici e tende a scomparire rapidamente.

 

Quali sono i vantaggi della chirurgia protesica dell'anca rispetto ai trattamenti conservativi?

La chirurgia protesica dell'anca offre numerosi vantaggi significativi:

  • Riduzione del dolore: uno dei principali benefici è la significativa riduzione o eliminazione del dolore cronico associato all'anca degenerata.
  • Miglioramento della mobilità: l'intervento permette di recuperare una gamma completa di movimenti, migliorando la funzionalità dell'articolazione.
  • Qualità della vita: i pazienti possono tornare a svolgere le loro attività quotidiane e sportive con maggiore libertà e comfort.
  • Durata delle protesi: grazie ai materiali avanzati, le protesi moderne possono durare molti anni, riducendo la necessità di revisioni frequenti.

 

Quali sono i rischi associati?

Sebbene la chirurgia protesica dell'anca sia generalmente sicura, esistono alcuni rischi potenziali, tra cui:

  • Infezioni: anche se rari, i casi di infezione possono richiedere ulteriori trattamenti.
  • Trombosi venosa profonda: è importante seguire una profilassi antitrombotica per prevenire la formazione di coaguli.
  • Lussazione della protesi: anche se poco frequente, una cattiva posizione della protesi può portare a una lussazione.
  • Danni vascolari e neurologici: sono rischi molto rari ma possibili, soprattutto in pazienti con complicanze preesistenti.

 

Per quali pazienti è indicata la chirurgia protesica dell'anca?

La selezione del paziente per la chirurgia protesica dell'anca è un processo attento e meticoloso. I candidati ideali includono:

  • Pazienti con degenerazione articolare avanzata: quando i trattamenti conservativi non sono più efficaci.
  • Giovani pazienti con patologie specifiche: ad esempio, necrosi della testa del femore o deformità articolari.
  • Pazienti con una buona salute generale: l'assenza di gravi patologie sistemiche o di sovrappeso significativo migliora l'esito dell'intervento.

 

Follow-up e riabilitazione

Il follow-up dopo l'intervento è fondamentale per assicurare un recupero ottimale e prevenire complicanze. Il protocollo include:

  • Profilassi antitrombotica: con eparina per 30-40 giorni.
  • Rimozione dei punti: dopo circa due settimane.
  • Riabilitazione: gli esercizi di riabilitazione articolare e muscolare iniziano in ospedale e proseguono a casa.
  • Controlli periodici: radiografie e visite ortopediche ogni 1-2 anni per monitorare l'integrità della protesi e la funzionalità articolare.


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In conclusione, la chirurgia protesica dell'anca rappresenta una soluzione efficace e sicura per i pazienti affetti da gravi patologie dell'anca, migliorando notevolmente la loro qualità di vita.

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