COVID-19: quali sono i rischi per i fumatori?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Pubblicato il: 11/06/2020 Editato da: Marta Buonomano il 10/06/2020

Il fumo di sigaretta, si sa, ha effetti negativi sulla nostra salute, ma quali sono i possibili rischi in relazione al COVID-19?

ragazzo che fumaSituazione in Italia: quante persone fumano?

Attualmente, circa 11,6 milioni di italiani (pari al 22% della popolazione con più di 15 anni) sono fumatori. Tra questi, circa 7 milioni sono uomini. Per quanto riguarda i giovani (14-17 anni), invece, circa l’11% fuma abitualmente mentre il 13,4% solo occasionalmente.

Questo dato potrebbe in parte spiegare per quale motivo il virus colpisca maggiormente gli uomini.

COVID-19: fumatori sono più a rischio?

Secondo quanto analizzato dai dati forniti dalla Cina, il rischio di sviluppare una polmonite severa da COVID-19, con conseguente necessità di terapia intensiva e supporto respiratorio è 3 volte maggiore nei pazienti fumatori (o ex fumatori). Per questo motivo, la necessità di smettere di fumare si fa ancora più urgente.

Cosa dovrebbe fare chi sta provando a smettere di fumare?

Nonostante il momento delicato possa indurre in tentazione, è importante che chiunque abbia iniziato un percorso di disassuefazione dal fumo resista e non ricominci a fumare. Si consiglia di non interrompere le eventuali terapie in corso e di continuare a seguire le indicazioni dello specialista, confrontandosi periodicamente con lui (anche attraverso il servizio di Telemedicina) per qualsiasi dubbio e in particolare durante i momenti di difficoltà.

Smettere di fumare: cosa succede al nostro corpo?

Riuscire a liberarsi dal vizio del fumo giova alla nostra salute, sia a breve che a lungo termine:

  • Dopo soli 20 minuti dall’ultima sigaretta la frequenza cardiaca inizia a ridursi e a normalizzarsiragazza che fuma
  • Dopo 12 ore si riducono i livelli di monossido di carbonio ed incrementano quelli di ossigeno nel sangue;
  • Dopo un paio di giorni si ripristinano il senso del gusto e dell’olfatto, nonché la capacità polmonare;
  • Dopo qualche settimana, invece, migliorano i disturbi respiratori, la tosse e gli scambi gassosi respiratori della circolazione.
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